Osservatorio Eni

Un osservatorio sulle attività di esplorazione, estrazione e trasformazioni delle fonti fossili, sulla responsabilità sociale di impresa di Eni, sugli impatti sociali ed ambientali generati e sulle reazioni delle istituzioni e della società civile, in Italia e nel mondo.


La campagna

Eni è l’azienda fossile più grande d’Italia e una delle multinazionali italiane più potenti al mondo. Dallo scoppio della guerra in Ucraina, è tornata a dettare la linea energetica e politica del governo, inaugurando una nuova fase di colonialismo energetico, sia in Italia che all’estero.

Nonostante gli annunci di decarbonizzazione, gli impegni di sostenibilità e i progetti di transizione energetica, i piani dell’azienda non prevedono nessun cambio di rotta: il cane a sei zampe continua a basare il proprio business sullo sfruttamento delle fonti fossili.

Sull’onda dell’emergenza energetica, la multinazionale ha spinto per sostituire il gas russo con cui si riforniva da anni, basando il proprio approvvigionamento principalmente sul gas naturale e cominciando a espandere le proprie alleanze con Paesi altrettanto autoritari come Algeria e Qatar.

Inoltre, nonostante la crisi climatica e ambientale che stiamo vivendo, l’azienda sta sviluppando nuovi progetti di perforazioni legate al gas in tutta Italia. Dalla Val D’Agri, in Basilicata, a Taranto, passando per Gela, in Sicilia: sono diverse le zone di sacrificio costrette a subire l’impatto disastroso del cane a sei zampe.

Cosa facciamo

L’ Osservatorio ENI da 20 anni si focalizza sui problemi di contaminazione e di rischio ambientale e climatico legati alle attività di estrazione, trasporto e trasformazione delle risorse fossili realizzate da ENI tanto a livello nazionale come a livello internazionale.

In Italia A Sud è stata tra le prime organizzazioni a denunciare nel 2004 la partecipazione di ENI – Agip alla costruzione dell’Oleodotto OCP e le azioni di corruzione e devastazione ambientale portate avanti nel famigerato Blocco 10 in Amazzonia ecuadoriana.

Cosa vogliamo

  • Smascherare i finti piani di decarbonizzazione
  • Svelare il greenwashing aziendale
  • Supportare le comunità locali impattate da Eni dando voce a comitati, attiviste ed attivisti, cittadine e cittadini colpite da estrattivisto e colonialismo energetico
  • Denunciare e limitare lo strapotere del cane a sei zampe

 

ciminiere eni

Informazioni e contatti

Per informazioni e contatti: luciegreyl@asud.net

 

Progetto realizzato con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese

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