Eni nelle scuole: c'è poco da ridere

Ogni giorno su schermi grandi e piccoli il governo di questo Paese ci ripete che ha a cuore le sorti del Pianeta e dell’ambiente, e le ha talmente a cuore che infatti ha deciso che a insegnare l’educazione ambientale debba essere #Eni.

La stessa impresa per cui fioccano inchieste, denunce e perquisizioni (qui l’ultima), che inquina tutti i territori in cui opera o ha operato nel nostro Paese e nel resto mondo (qui solo un esempio).
Ci sarebbe veramente tanto da ridere, ma una grossa multinazionale che di green non ha proprio niente sta per entrare in tutte le scuole del Paese a raccontare una favola che non esiste, e a ripulirsi la coscienza con il favore di chi dovrebbe tutelare i cittadini e le cittadine.
Per questa ragione, abbiamo aderito alla diffida contro #ENI firmata da Michele Carducci, Luca Saltalamacchia e Raffaele Cesari indirizzata all’Associazione Nazionale Presidi e al Ministero della Pubblica Istruzione.

Chiunque, tra gli insegnanti, i dirigenti scolastici, i sindacalisti della scuola, i genitori degli alunni, voglia aderire a questa diffida deve far avere: un documento di identità valido scannerizzato + i propri dati anagrafici (nome e cognome completi e data e luogo di nascita) entro il primo febbraio al seguente indirizzo mail: mariasilvanaciriolo.docenti@gmail.com

#FUORIENIDALLESCUOLE

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