Il racconto delle novità e delle headline dei lavori del 28° summit sul clima a Dubai

Fino alla fine dei negoziati previsti per il 12 Dicembre, A Sud e la redazione di EconomiaCircolare.com seguiranno i lavori della 28° conferenza Onu sul clima, per la prima volta presieduta da un petroliere saudita

Al via la Cop28 negli Emirati Arabi Uniti

Dal 30 novembre al 12 dicembre riapre i battenti l’annuale Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, la ventottesima dalla sigla dell’UNFCCC.

Quest’anno le delegazioni negoziali si ritroveranno a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, un pessimo presagio per i destini di questa Cop. L’emirato del Golfo è infatti 7° produttore al mondo di petrolio, 5° produttore di gas e 6° paese per emissioni di Co2 pro-capite, e mantiene salda la propria economia ancorata allo sfruttamento di combustibili fossili.

A ciò si è aggiunta la nomina a presidente della Cop28 del sultano Al-Jaber, ministro dell’Industria e delle Tecnologie nonché amministratore delegato e direttore generale del gruppo Abu Dhabi National Oil Company, cui è seguita la designazione di diversi funzionari della compagnia nello staff della Cop.

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I temi sul tavolo

A Sharm el-Sheik ci si era lasciati un anno fa con l’impossibilità di avanzare sul piano della mitigazione. Nessun accordo era stato raggiunto sull’aumento dei target di riduzione né sulla road map per l’abbandono dei combustibili fossili.

All’inizio del vertice è in agenda il Global Stocktake, la verifica dei piani nazionali di riduzione delle emissioni, incaricata di valutarne l’adeguatezza e la sufficienza. Si tratta del primo bilancio dei progressi fatti da Parigi ad oggi, che dovrebbe orientare i Paesi verso un aumento delle ambizioni. Di conseguenza, potrebbero essere annunciate revisioni agli NDC da parte di alcuni Paesi.

Il limite dell’ +1,5°C formalizzato a Parigi e ribadito nel documento finale della Cop27, rimane l’orizzonte, ma è difficile che si avanzi con un accordo sul phase out, viste le contraddizioni già analizzate.

Altro tema rilevante riguarda la finanza climatica ed è l’avanzamento per la creazione del  fondo per il Loss&Damage, ovvero per risarcire perdite e danni prodotti dai cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo, che era stata il principale successo della Cop27

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