Cronistoria di una pandemia che minaccia il Terzo Settore

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Ripartire, prescindendo dal capitale sociale è impossibile, anche e soprattutto in questa fase di distanziamenti.

Proprio grazie alle reti di prossimità, fin da molto tempo prima della pandemia, intere comunità e territori hanno retto ai colpi della globalizzazione, dell’esternalizzazione dei servizi, dell’aumento del precariato, della povertà e delle diseguaglianze in Italia. Una welfare community di cui il nostro legislatore sembrava si stesse dimenticando, vent’anni dopo la prima legge quadro sul welfare da quella del 1890 [1].

A confermare sospetti e paure che, ad esempio, con la scusa della crisi economica si dirottassero verso il settore profit i soldi delle fondazioni bancarie, erano arrivate le dichiarazioni di Tito Boeri, ex presidente dell’Inps, e Luigi Guiso, professore di economia all’Einaudi Institute for Economics and Finance [2].

Oggi, mentre a Roma si svolgono gli Stati Generali dell’Economia per discutere della ripartenza e del rilancio del paese, qualcosa si muove dal fronte dal Terzo Settore: nasce “Let’s go”, un’iniziativa di Fondazione Cariplo e Fondazione Vismara assieme ad altre 16 fondazioni di comunità, per mettere in campo 15 milioni di euro con l’obiettivo di supportare quegli enti non profit che garantiscono servizi di assistenza alle famiglie e alle persone più fragili, o iniziative di coesione e crescita per i territori, ma che si trovano ad affrontare una grande insicurezza economica [3].

Dal canto suo il governo ha previsto, con il Decreto Rilancio, la concessione di contributi a fondo perduto in favore degli enti non profit operanti nelle regioni del Mezzogiorno, allo scopo di fronteggiare l’emergenza sanitaria [4].

 

Il Terzo Settore non è un accessorio, ma un cardine per le nostre comunità.

Esso va politicamente e istituzionalmente riconosciuto <<per quello che rappresenta nei nostri territori, ogni giorno, e per quello che con grande creatività e rapidità riesce a mobilitare in termini di nuove soluzioni sociali nei momenti di emergenza.>> [5].

 

1. Aprile 2020

2. Maggio 2020

3. Giugno 2020 1

4. Giugno 2020 2

5.  Giugno 2020 3

 

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