Ende Gelände: la disobbedienza civile contro il Carbone

Sabato scorso, 27 ottobre, si è tenuta nella regione della Renania, Germania, l’azione di disobbedienza civile contro le miniere di carbone organizzata da Ende Gelände.

L’azione è stata l’apice di quattro giornate preparative in cui più di 5000 attiviste e attivisti da tutta Europa si sono ritrovati per organizzarsi. Dall’Italia, era presente la delegazione delle Climate Defense Units. La delegazione è partita alla volta della Germania dopo aver partecipato al corteo promosso in Veneto dall’Adl Cobas per una mobilità più sostenibile (Risposta di adesione su GlobalProject).

Motivo dell’azione di Ende Gelände è la ferma opposizione alle miniere di lignite che popolano la regione della Renania e che, nonostante gli impegni presi dal governo tedesco con gli accordi sul clima, ancora rappresentano la fonte principale di approvvigionamento energetico della Germania. Oggetto dell’azione è la miniera di Hambach, il sito di estrazione più grande d’Europa e tra i primi al mondo, che già nel novembre scorso era stata occupata dagli attivisti in occasione della Conferenza sul clima (Cop23) tenutasi a Bonn. L’espansione della miniera ad opera della compagnia energetica RWE sta portando alla devastazione di uno dei polmoni verdi della Renania, la foresta di Hambach, che da anni decine di persone occupano vivendo in una vera e propria comunità di case sugli alberi. La situazione nella foresta è precipitata a partire dall’agosto scorso, quando la polizia ha iniziato a sgomberare gli occupanti e a distruggere le case sugli alberi.

In solidarietà con gli occupanti, sono anni che Ende Gelände organizza azioni di disobbedienza civile non solo con lo scopo di opporsi alle miniere, ma anche di rivendicare la giustizia climatica a livello globale e la necessità di abbandonare un modello economico capitalista e dipendente dalle fonti fossili.
La disobbedienza civile di Ende Gelände avviene sotto forma di occupazione, della miniera o delle infrastrutture ad essa connesse (scavatrici, binari del treno). La strategia è quella delle ‘cinque dita’, cioè di organizzarsi in cinque diversi gruppi per attaccare il sito da diverse parti. L’occupazione avviene in maniera pacifica

Come in passato, anche quest’anno un ‘training camp’ è stato allestito vicino alla miniera di Hambach. Qui, durante quattro giornate, si sono svolti diversi trainings per preparare gli attivisti all’azione di sabato, sia dal punto di vista organizzativo che legale.

L’azione di sabato ha avuto successo. Dopo aver lasciato il campo in mattinata, una quarantina di persone sono riuscite ad occupare una delle scavatrici, mentre circa 2000 persone hanno raggiunto i binari che collegano la miniera con la vicina centrale termoelettrica. Gli attivisti hanno occupato i binari durante tutta la notte e parte del mattino successivo. Questo nonostante un massiccio e prolungato intervento delle forze dell’ordine che, con uso di forza ed idranti, sono comunque riusciti a bloccare e trattenere per diverse ore parte dei manifestanti. Gli organizzatori denunciano la violenza, la violazione della libertà di protesta pacifica, e la totale assenza di democrazia. Ende Gelände e gli occupanti della foresta di Hambach continuano la lotta e chiedono sostegno e solidarietà a livello internazionale.

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