Open Science: scienza aperta e digitale contro la povertà educativa in Sicilia
Un progetto di A Sud realizzato assieme a Open Polis, Palma Nana e al Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto che coinvolge quattro scuole secondarie di primo grado di due province in Sicilia.
Come evidenziato dall’ultimo report dell’Osservatorio povertà educativa Con i bambini, a cura di Openpolis, (visionabile al seguente link: https://www.openpolis.it/nelle-aree-periferiche-meno-competenze-digitali-e-aule-di-informatica/ ) l’Italia è tra i paesi Ue con minori competenze digitali tra i giovani: solo il 58,3% di giovani tra i 16 e i 19 anni risultano avere competenze digitali adeguate rispetto a una media Ue che si attesta al 69,2%. Una situazione che colpisce il nostro Paese più del resto d’Europa e che si registra più marcata nelle “zone rurali” d’Italia con il 18% rispetto alle città in cui si raggiunge quota 27% – la media europea si attesta al 32,7%.
In un mondo che richiede una quantità sempre maggiore di competenze e conoscenze, ma che richiede anche una grande conoscenza dell’educazione civica, ambientale e ecologista nelle scuole, le discipline STEAM (acronimo inglese di scienza, tecnologia, ingegneria, arti e matematica) e l’utilizzo di strumenti scientifici e digitali è fondamentale per avere un impatto reale sulla povertà educativa e culturale che ancora oggi è fortemente presente nel sistema formativo e scolastico italiano.
“Open Science – Scienza aperta e digitale per le scuole e i territori”, progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e co-finanziato da Fondazione CDP, si inserisce a pieno titolo tra i progetti volti ad ovviare il problema della povertà educativa nel nostro Paese attraverso la sperimentazione di strumenti didattici innovativi, basati sulla Scienza Aperta, in grado di incrementare le competenze STEAM, promuovere l’educazione ecologista, favorire l’attivazione giovanile e comunitaria sui temi del monitoraggio delle emergenze ambientali e climatiche e la tutela dei territori.
Il progetto
Il progetto prevede il coinvolgimento di 600 studenti e studentesse di 4 scuole ubicate in Sicilia – nelle province di Catania e Palermo – oltre a insegnanti, operatori e operatrici delle realtà̀ partner, dirigenti scolastici e rappresentanti istituzionali. Attraverso un percorso formativo ad hoc che comprende monitoraggi partecipati delle emergenze ambientali, tavoli tematici, workshop, laboratori e il rafforzamento dei dispositivi partecipativi giovanili e di spazi di confronto con gli enti di protezione ambientale locali e le istituzioni, il progetto tende al contrasto della dispersione e dell’abbandono scolastico, allo sviluppo di competenze di base e all’orientamento scolastico e formativo dei minori nei territori selezionati, così come all’accrescimento della formazione professionale e al rafforzamento delle competenze degli insegnanti e delle insegnanti.
L’obiettivo è quello di migliorare la conoscenza delle materie tecniche tra i giovani tra gli 11 e i 14 anni, in particolare tra le ragazze, di due zone della regione siciliana che presentano profili di alta vulnerabilità da un punto di vista sociale, ambientale e climatico, attraverso la promozione di metodologie didattiche innovative ispirate alla Scienza Aperta, che consentano di coniugare la crescita personale alla conoscenza del territorio e allo spirito civico.
In particolare, sempre secondo il citato rapporto dell’Osservatorio povertà educativa Con i bambini (visionabile al seguente link: https://www.openpolis.it/esercizi/le-stem-tra-didattica-e-competenze/), in Italia permane in misura maggiore rispetto alle medie internazionali una separazione ancora piuttosto netta tra le materie scientifiche e quelle umanistiche. Con conseguenze che vanno da una presenza ancora bassa di giovani laureati nelle discipline STEAM rispetto alla media europea fino ad un allargamento sostanziale delle disparità di genere, con le studentesse che restano una minoranza dei giovani coinvolti in percorsi scientifici, che sono quelli che garantiscono in prospettiva maggiore stabilità lavorativa e salari più elevati. Un lavoro specifico sarà condotto proprio sulla disparità di genere, con un laboratorio specifico sul tema, la cui intenzione è scardinare gli stereotipi che si celano non solo dietro la narrazione delle discipline scientifiche ma anche nelle relazioni.