Veritas – costruire comunità in Terra dei Fuochi è un progetto di A Sud che, insieme a partner scientifici e realtà presenti sul territorio campano, ha provato a fare chiarezza su quelli che sono gli effetti dell’inquinamento ambientale sulla salute attraverso un monitoraggio indipendente.

Dal progetto è nata una guida operativa metodologica per chiunque voglia replicare questo progetto, consultabile e scaricabile gratuitamente sul nostro sito.

Abbiamo intervistato Rete di Cittadinanza e Comunità, uno dei partner del progetto Veritas, da cui è nata l’idea di realizzare le analisi indipendenti.

Perché realizzare un monitoraggio indipendente in Terra dei Fuochi?
“Veritas” contiene già nel nome tutte le ragioni che ci hanno spinto ad un’indagine scientifica indipendente dalle istituzioni: la verità su quanto accade in Terra dei Fuochi, troppo spesso negata proprio da chi governa a livello centrale e regionale, non poteva essere portata alla luce se non dal basso.

Quali sono le prime fasi di Veritas?
Il progetto è nato in seno al comitato scientifico della Rete di Cittadinanza e Comunità che ha calibrato, grazie alla tenacia di Gerardina Caruso, di Gianpiero Angeli, della dott.ssa Filippina Onofaro e grazie alla guida del professor Antonio Giordano dello Sbarro Health Research Center di Philaldelphia, tutta la parte strettamente medica. Allo studio delle modalità di indagine, è seguita poi una delicatissima fase di reclutamento delle persone ammalate sulle quali eseguire i test tossicologici e una lunga attività di fundraising sui territori per dare corpo, praticamente, al progetto.

Cosa è accaduto con l’incontro con A Sud? Perché è utile (se lo è) che un’associazione nazionale appoggi e sostenga percorsi territoriali mettendo a disposizione contatti e competenze?
L’incontro con A Sud è stato determinante non solo per completare la ricerca dei fondi necessari e per la strutturazione di ogni fase delle attività, ma soprattutto perché nei nostri sogni il Progetto Veritas dev’essere uno strumento di lotta replicabile in ogni luogo oggetto di devastazione ambientale. A Sud è l’anello che lega tutte le esperienze ecologiste italiane: quale associazione avrebbe potuto sostenerci meglio in questa finalità?

Cosa vi aspettate dai risultati dello studio?
Ci aspettiamo che finalmente la politica metta giù la maschera. Galileo scriveva che “Chi non conosce la verità è sciocco, ma chi pur conoscendola la chiama menzogna è un criminale”. Dopo tante negazioni e temporeggiamenti, speriamo che lo studio faccia da apripista a protocolli di indagine scientifica differenti e a pratiche politiche finalmente volte alla salvezza dei territori e dei cittadini.

Cosa pensate debbano fare le istituzioni, dopo averli accolti?
Riteniamo che debbano intervenire in Terra dei Fuochi in via di prevenzione primaria e secondaria, inserendo i test tossicologici nei Livelli Essenziali di assistenza – rendendoli cioè gratuiti per le fasce meno abbienti – e procedendo alla creazione di adeguati protocolli di detossificazione. Pretendiamo, in poche parole, che si prendano la responsabilità di quanto accade e che vi pongano finalmente rimedio.

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