Nuovo gruppo ECSA sulla citizen science nei conflitti armati
La European Citizen Science Association (ECSA) ha lanciato un nuovo gruppo di lavoro per esplorare e promuovere l’uso della citizen science – la cosiddetta ‘scienza civica’ – nelle aree colpite da conflitti armati. Anna Berti Suman e Doug Weir ci spiegano perché è stato lanciato questo gruppo di lavoro e come ognuno di noi può contribuire.
Il potenziale della citizen science nelle aree di conflitto
I conflitti armati e l’insicurezza che ne deriva possono danneggiare direttamente l’ambiente e creare e sostenere le condizioni socio-economiche che incoraggiano attività dannose per l’ambiente o ne esacerbano le conseguenze. Queste stesse condizioni spesso impediscono la ricerca sui problemi ambientali preesistenti, lasciando le comunità e gli ecosistemi vulnerabili più a rischio.
Negli ultimi 15 anni, l’osservazione geospaziale e l’intelligence collettiva ad accesso aperto (open source) hanno migliorato radicalmente la nostra comprensione delle dimensioni ambientali dei conflitti armati e dell’insicurezza, portando a cambiamenti politici e a una crescente richiesta di dati sul campo. La necessità di metodologie standardizzate per la raccolta dei dati è stata riconosciuta da una risoluzione dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente del 2024; la sua attuazione è attualmente in corso e include la considerazione di metodologie di citizen science.
La ricerca partecipativa ha il potenziale per contribuire a colmare la ben nota lacuna nella raccolta di dati ambientali in relazione ai conflitti armati. Infatti, esempi recenti provenienti dall’Ucraina, dalla Colombia e da altri contesti di conflitto illustrano come i ricercatori stiano già utilizzando metodologie di ricerca partecipativa a basso costo per documentare i cambiamenti ambientali in contesti in cui i sistemi di monitoraggio ufficiali sono andati persi o degradati.
Questo tipo di lavoro è in corso a livello internazionale da diversi anni, ma con un riconoscimento ufficiale relativamente scarso. Riteniamo che gli approcci partecipativi possano svolgere un ruolo significativo nel migliorare l’accesso alle informazioni ambientali in questi contesti, nel responsabilizzare le comunità nel processo decisionale ambientale e nel contribuire alle iniziative per richiedere che vengano assunte responsabilità (accountability).
Tale slancio è incoraggiato dai miglioramenti recenti ed emergenti dei quadri giuridici applicabili. Tra questi, gli aggiornamenti del diritto internazionale umanitario, il nuovo quadro giuridico sulla protezione dell’ambiente in relazione ai conflitti armati, i nuovi criteri di selezione dei casi ambientali in fase di elaborazione da parte della Corte penale internazionale, e l’intensificarsi della campagna per il riconoscimento del reato internazionale di ecocidio. Il quadro giuridico citato riconosce sempre più il ruolo chiave delle popolazioni locali, delle loro conoscenze e della loro partecipazione nella protezione dell’ambiente. In questo contesto, è urgente sostenere lo sviluppo di metodologie adeguate ai conflitti e delle reti, degli agenti e dei processi che consentono a queste pratiche di offrire prove dei danni ambientali causati dalla guerra.
ECSA e gli obiettivi del gruppo di lavoro
La visione di ECSA è un mondo in cui le persone sono in grado di apportare un cambiamento positivo attraverso la scienza e lavora per rendere la scienza e la ricerca aperte, accessibili e utili per tutte e tutti. L’associazione sostiene lo sviluppo di metodologie e aiuta a costruire capacità; i suoi gruppi di lavoro sono istituiti dall’assemblea generale e portano avanti il lavoro strategico dell’associazione.
Con un numero di conflitti armati in corso superiore a qualsiasi altro momento dalla Seconda Guerra Mondiale, che contribuiscono e aggravano le crisi globali come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, la desertificazione e l’inquinamento, è fondamentale migliorare la raccolta dei dati. La citizen science deve far parte del quadro. Ha il potere di contribuire alla narrazione dei problemi ambientali e alla consapevolezza su essi, di conferire potere alle comunità colpite dai conflitti e di migliorare il dialogo all’interno e tra di esse. Abbiamo quindi proposto di istituire un gruppo di lavoro ECSA dedicato per contribuire allo sviluppo di metodologie e linee guida appropriate per la citizen science in contesti spesso difficili.
Il nuovo gruppo di lavoro ha una serie di obiettivi, primo fra tutti quello di esplorare il potenziale attuale e futuro della citizen science nelle aree colpite da conflitti armati. I membri lavoreranno anche per identificare le migliori pratiche attuali ed emergenti e per contribuire allo sviluppo di una comunità di pratica (community of practice). Se vogliamo che la citizen science raggiunga il suo potenziale e contribuisca agli sforzi internazionali per migliorare la documentazione dei cambiamenti ambientali nelle aree colpite da conflitti armati, è fondamentale identificare metodologie adeguate al contesto e sviluppare linee guida per migliorare l’efficacia delle metodologie di ricerca, aumentare la sicurezza dei partecipanti e incrementare l’impatto dei dati raccolti, anche in ambito giudiziario.
Dobbiamo anche impegnarci con una serie di soggetti attivi in questi contesti, ad esempio le organizzazioni umanitarie e non governative che agiscono sul campo, nonché le autorità locali e nazionali. Con un occhio alla crescente richiesta di maggiore responsabilità per i danni ambientali legati ai conflitti, il gruppo esplorerà anche le considerazioni legislative, giudiziarie, probatorie e relative alle capacità in relazione alla citizen science in questi contesti.
Chi può contribuire al nuovo gruppo di lavoro?
Solo i presidenti (chairs) dei gruppi di lavoro devono essere membri di ECSA, mentre le persone che non sono membri di ECSA possono essere invitate a partecipare alle attività del gruppo di lavoro. Se voi o la vostra organizzazione siete interessate/i a far parte del gruppo di lavoro, compilate questo modulo online. In particolare, accogliamo con favore chiunque sia già coinvolto in progetti di citizen science o di monitoraggio e valutazione ambientale in aree colpite da conflitti armati.
Sulla base del nostro lavoro in Ucraina, riteniamo che la comunità di pratica sia già molto più ampia di quanto si pensi e uno dei nostri primi compiti – con il vostro aiuto – sarà quello di esplorarla ed espanderla.

Foto: United Nations Environment (flickr) 2006 © UNEP
Haret Hreik - Lebanon
Anna Berti Suman (A Sud) e Doug Weir (Conflict and Environment Observatory) sono copresidenti del gruppo di lavoro ECSA sulla citizen science nelle aree colpite da conflitti armati.
Composizione del working group: Iryna Babanina, Anna Berti Suman, Carolina Doran, Muki Haklay, Anna McKean, Stefania Oikonomou, Doug Weir, Katerina Zourou
Per ulteriori informazioni: www.unep.org/disastersandconflicts
Per il report: postconflict.unep.ch/publications/UNEP_Lebanon.pdf