Qual è il rapporto tra giustizia climatica e disuguaglianza tra Sud e Nord del mondo?

Se ne è discusso all’interno del controvertice della COP26, il People’s Summit, nel panel “Reparations, Debt and Climate Justice”, coordinato da Global Justice Now (organizzazione del Regno Unito che si occupa di giustizia sociale) e dai Fridays For Future MAPA (Most Affected People and Areas).

I paesi del Sud del mondo hanno ormai accumulato verso i paesi industrializzati un debito economico che sono di fatto impossibilitati a saldare. E sono proprio questi Paesi, spesso impoveriti da una dinamica economica che li opprime costantemente, a subire le conseguenze più drammatiche del cambiamento climatico.

Durante l’incontro al People Summit, alcuni rappresentanti dei popoli più colpiti dagli effetti dell’indebitamento e dei cambiamenti climatici sono intervenuti per denunciare la forte disuguaglianza che subiscono ogni giorno.

“Per poter pagare i creditori dobbiamo continuamente estrarre nuove risorse tra cui il petrolio e devono esportare i prodotti dell’agrobusiness, sfruttando i loro stessi territori senza poter beneficiare dei guadagni economici”, Ivonne Yànez, attivista ecuadoriana del movimento Acciòn ecològica.

L’Ecuador, infatti, ha attualmente un debito estero di 60 miliardi di dollari, ma il danno reale fatto alle popolazioni ecuadoriane dallo sfruttamento delle compagnie internazionali e dei paesi ricchi è quasi il triplo. Una proporzione del tutto squilibrata ai danni delle popolazioni più marginali.

Per questo ad oggi molti paesi del Sud del mondo chiedono la cancellazione del debito estero e il riconoscimento del debito dei paesi ricchi derivante dallo sfruttamento dei paesi colonizzati. Senza la capacità dei paesi di rispondere all’emergenza climatica ed effettuare una transizione ecologica è di fatto assai limitata.

People’s Summit: i Paesi del Sud del mondo hanno ormai accumulato verso i Paesi industrializzati un debito economico che sono impossibilitati a saldare.
Giustizia climatica e disuguaglianza tra Sud e Nord

Anche lз attivistз dei Fridays For Future MAPA (persone e zone più colpite dalla crisi climatica), provenienti da Messico, Kenya, Bangladesh, Sud Africa e Malesia presenti al panel hanno condiviso la loro impressione sulla COP26 che hanno definito “una sfilza di uomini bianchi da paesi ricchi che prendono decisioni avanzando i loro interessi capitalisti e colonialisti a scapito delle popolazioni più fragili”.

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