Ramadan: consigli per istituti scolastici e docenti
Per le persone musulmane, inizia il digiuno per di Ramadan che si concluderà il 10 aprile.
Cosa possono fare Istituti scolastici e docenti per supportare questo momento di studenti e
studentesse?
Nel mondo ci sono circa 2 miliardi (1.968.765.858) di musulmani che festeggeranno per un mese il Ramadan, il periodo di digiuno giornaliero che viene interrotto al tramonto quando ci si riunisce con famigliari e amici per consumare l’unico pasto della giornata. Ogni anno, però, il mese di Ramadan cade in periodi differenti perché il calendario islamico e il calendario gregoriano hanno due periodizzazioni del tempo diverse.
Quando inizia il Ramadan e cos’è il mese del digiuno
Quest’anno il mese di Ramadan inizia l’11 marzo 2024 e terminerà mercoledì 10 aprile 2024, la data ufficiale viene determinata collegialmente dall’Arabia Saudita e da altri Stati a maggioranza islamica. Sulla data precisa c’è sempre un po’ di incertezza e quindi è doveroso un chiarimento.
I mesi del calendario islamico rispettano i cicli lunari, pertanto prevede una periodizzazione di 10 mesi composti da 28-30 giorni (per questo è “sfalsato” rispetto al calendario gregoriano).
Seguendo i cicli lunari il mese è iniziato al crescere della luna di domenica 10 marzo; dunque, il digiuno inizia dal lunedì seguente. Anche i minori praticano il Ramadan?
La risposta è sì, anche i minori praticano questo tipo di digiuno e quindi in questi mesi vivono un intenso momento dal punto di vista fisico e psicologico.
La scuola dovrebbe assicurare tutela e sostegno alle persone musulmane che vivono questa esperienza durante Ramadan. Tuttavia, la mancanza di un’intesa formale tra lo Stato e le comunità musulmane ostacola un’azione organica e inclusiva. Ѐ quindi importante che il personale docente sia consapevole di ciò che gli studenti e le studentesse vivono durante il digiuno e contribuisca a creare un clima sicuro e di crescita per tuttə.
Riportiamo qui una serie di consigli per Istituti scolastici e docenti, elaborati dal blog “Assenze ingiustificate” (https://assenzeingiustificate.wordpress.com/), grazie al confronto con Centro Culturale Islamico di Brescia, GMI Brescia, Sono l’unica mia. (SLUM) e Moschea Al- Kawthar, Progetto Aisha, Sumaya Abdel Qader, Majid Capovani e Vanessa Tullo.
Organizzazione didattica
Il 27° giorno di Ramadan (quest’anno il 6 Aprile 2024) è considerato il più importante e si veglia tutta la notte per pregare. Non fissare quindi per il giorno successivo verifiche, interrogazioni, uscite o momenti importanti per la didattica poiché potrebbero esserci moltə assenti o potrebbero non essere riposati a sufficienza;
rispettare l’Eid, ovvero la festa di fine Ramadan, permettendo agli e alle alunnə musulmanə di assentarsi da scuola quel giorno senza rimanere indietro sulla programmazione scolastica;
in caso di studentesse e studenti che usualmente vanno in mensa, riorganizzare la scansione oraria così da usare quel tempo in modo diverso o per riposare. Non stupirsi se chiedono di poter dormire un po’;
evitare di mangiare davanti a chi sta osservando il digiuno;
ridurre le attività pomeridiane che richiedono uno sforzo cognitivo (es. corsi di recupero);
prendere in considerazione la possibilità di decorare le aule e gli spazi scolastici;
in caso di gite scolastiche di più giorni, ricordare a studenti e studentesse che in viaggio
si può sospendere il digiuno, che poi verrà recuperato;
Verifiche e interrogazioni
Favorire le interrogazioni e le verifiche programmate e posticipare le prove dopo la prima settimana di Ramadan, evitando quindi il periodo in cui chi digiuna si abitua ai nuovi ritmi;
preferibilmente fissare le prove durante le prime ore della giornata di scuola e non le ultime. All’inizio della mattinata, infatti, le energie sono maggiori. Verso il termine delle ore in classe si è più stanchə;
non fissare le interrogazioni e le verifiche il giorno della festa di fine Ramadan
(quest’anno 9 Aprile 2024) o il giorno successivo, perché gli studenti e le studentesse musulmanə potrebbero essere assenti e impegnatə a celebrare la conclusione del digiuno.
Confronto interculturale
Favorire momenti in aula dove le/i ragazzə che osservano Ramadan possano spiegare
questo mese ai/alle compagnə non musulmanə. Ѐ un’occasione di crescita culturale e si può concentrare su come viene vissuto il digiuno in prima persona. Ciò permetterebbe di abbattere muri, resistenze e perplessità;
realizzare video o volantini informativi su Ramadan da diffondere a scuola, anche con il coinvolgimento di associazioni, centri culturali e persone volontarie che spiegano alle classi come condividere Ramadan con le compagne e i compagni musulmani;
prestare attenzione a non esporre chi fa Ramadan ed evitare le dinamiche di competizione all’interno del gruppo classe, come la diffusione di stigma e haram police (polizia morale), spesso congiunte a un’iper-romanticizzazione di Ramadan. Meglio non chiedere direttamente chi digiuna e chi no o perché. La questione può essere trattata all’inizio da un punto di vista più ampio, entrando nel merito del tema e nella vita delle e degli alunnə con delicatezza, permettendo loro di scambiarsi le proprie esperienze in un contesto di massimo rispetto;
ricordarsi che studenti e studentesse potrebbero aver bisogno di confrontarsi sulla sofferenza di altre popolazioni razzializzate e/o musulmane nel mondo, sentendo con loro un legame, anche perché l’attenzione alla sofferenza è uno degli interessi maggiori nel mondo musulmano durante e tramite il digiuno di Ramadan.
Attività fisica
Effettuare educazione fisica se possibile ultime ore della giornata e non fissare le prove con valutazione (es. test di Cooper) durante il mese di Ramadan;
accettare gli eventuali esoneri, durante questo mese, dalle lezioni di educazione fisica.
Salute
In caso di studenti e studentesse che vogliono proseguire il digiuno anche in evidenti difficoltà fisiche o psicofisiche rammentare loro che l’incolumità fisica rappresenta un principio fondante della religione islamica. Si può invitare loro a confrontarsi con l’imam di riferimento;
considerare che possono esserci ragazzə esenti dal digiuno e altrə che invece non vogliono digiunare. Gli e le esenti potrebbero essere musulmanə disabili o con un problema di salute temporaneo. Ѐ da sottolineare che anche la salute mentale incide nell’esenzione. Le persone che non stanno bene a livello psicologico e mentale, possono astenersi ed è importante che ci siano per loro punti di riferimento e accoglienza.
Vanno considerate anche le ragazze con le mestruazioni: in questo caso è importante ricordare che potrebbero vergognarsi di non digiunare e sentirsi infastidite da delle domande sul loro digiuno/non digiuno (anche perché rivelerebbero il dettaglio intimo della condizione fisica del ciclo mestruale, che per vari motivi non sempre è un’informazione diffusa e recepita con naturalezza). Alcune ragazze potrebbero decidere di digiunare con il mestruo: ci sono interpretazioni e interpretazioni, l’importante è che queste sappiano che il poter astenersi è un’opportunità che possono più o meno cogliere e che digiunare nei primi giorni di ciclo potrebbe essere dannoso per la salute.
Inoltre ci possono essere persone questioning o non credenti che non hanno fatto coming out in questo senso con le famiglie. Ѐ giusto rassicurarlə sul loro cammino, sulle loro scelte, sul fatto che la religione prevede degli “up and down” nella fede o sul fatto che non devono portare il vessillo del “buon Islam” a scuola e che la scuola è uno spazio
sicuro, antirazzista e non giudicante. Le studentesse e gli studenti possono distaccarsi dalla cultura islamica di riferimento o prenderne il meglio; l’importante è sapere, come insegnanti, che possono esserci situazioni di difficoltà e persone che potrebbero voler non digiunare ma non trovare spazio per questo;
non sottoporre le studentesse e gli studenti in digiuno a ulteriore stress da marginalizzazione tramite micro o macroaggressioni di stampo islamofobo.