Qui a Katowice si gioca una partita importante per il futuro del Pianeta. Non possiamo perdere tempo. E’ questa la posizione del premio Nobel per la pace ed ex vicepresidente degli Stati Uniti d’America.

In una conferenza sugli impatti dei cambiamenti climatici e sulle possibili soluzioni da mettere in campo, Al Gore, nel cuore carbonifero d’Europa, ha sottolineato quelli che sono i costi del carbone in termini di impatti ambientali, sociali e sanitari. Dall’altro lato ha illustrato esempi virtuosi di utilizzo delle energie rinnovabili, sostenendo che il processo di decarbonizzazione non deve arrestarsi. Un esempio in tal senso viene dalla California, che si sta muovendo verso un’economia carbon free. Il governatore Jerry Brown ha annunciato che entro il 2045 l’elettricità californiana farà a meno del carbone al 100%.
Posizioni che, chiaramente, stridono con la linea dell’attuale Presidente americano Donald Trump deciso non solo ad abbandonare l’Accordo di Parigi ma anche ad ostacolare l’adozione dell’ultimo rapporto dell’IPCC. La posizione degli scienziati dell’ONU, che studiano il cambiamento climatico e i suoi effetti, è stata messa in discussione anche da altri 3 Paesi petroliferi: Russia, Arabia Saudita e Kuwait. Questo ha creato scompiglio tra i negoziatori che in questi giorni a Katowice stanno cercando con fatica di definire le linee guida per rendere operativo l’Accordo globale sul clima.

Alla vigilia della COP24, Trump ha, inoltre, liquido con un secco “Non ci credo” lo studio sui costi del cambiamento climatico pubblicato dalla Casa Bianca il 23 novembre, dal titolo “Fourth National Climate Assessment – Volume II: Impact, Risks, and Adaptation in the United States”. Il dossier, frutto del lavoro congiunto di 13 Agenzie e Dipartimenti governativi, tra i quali NASA e Dipartimento Agricoltura, riferisce che gli stravolgimenti climatici potrebbero costare agli americani il 10% del PIL. Secondo il Presidente americano altri Paesi, in particolare Cina e Giappone, dovrebbero adottare misure per ridurre le loro emissioni, mentre l’America è oggi più che mai pulito un Paese pulito.

A fronte della linea di Trump la posizione di Al Gore non è certamente una voce fuori dal coro in America, tutt’altro, è l’espressione degli oltre mille leader politici, economici, scientifici, che hanno siglato nel 2017 la dichiarazione “We are still in” con la quale si sono impegnati nella lotta al riscaldamento globale.

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