Tassare i super-ricchi per la giustizia climatica e sociale
In Europa, l’1% più ricco possiede quasi un quarto di tutta la ricchezza, mentre metà della popolazione deve accontentarsi del 3%.
Negli ultimi trent’anni, mentre salari e servizi pubblici venivano erosi, i miliardari europei hanno visto crescere i propri patrimoni di oltre 400 miliardi di euro solo nei primi sei mesi del 2025. È la fotografia di un continente in crisi di disuguaglianza, come denuncia il nuovo rapporto di Oxfam “A European Agenda to Tax the Super-Rich”.
Il report smonta l’illusione che “non ci siano soldi”: i soldi ci sono, ma sono concentrati nelle mani di pochə. E sono proprio le scelte politiche — tagli alle tasse per ricchi e corporation, regimi fiscali di favore, paradisi fiscali interni all’UE — ad averli portati lì.
Oggi, oltre l’80% del gettito fiscale europeo proviene da tasse che colpiscono chi lavora e consuma, mentre l’imposta sul patrimonio incide appena per lo 0,4%. In Belgio, le persone più ricche pagano in media la metà dell’aliquota effettiva rispetto a un’infermiera o un insegnante.
Oxfam propone una svolta:
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tassare la ricchezza estrema con un’imposta europea sui milionari e miliardari che potrebbe raccogliere fino a 286 miliardi l’anno,
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creare un registro europeo dei patrimoni, per fermare evasione e occultamento,
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abolire i regimi fiscali dannosi che consentono a chi ha capitali di scegliere il Paese più conveniente,
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e armonizzare la tassazione del capitale almeno ai livelli del lavoro.
Queste misure non sono utopie, ma atti di democrazia. Servirebbero a finanziare welfare, transizione ecologica, giustizia climatica e cooperazione internazionale.