Siccità e incendi in Sicilia: cosa può fare la comunità?

A cura di Fabrizio Giacalone e Aurora Coppolino della cooperativa Palma Nana

In queste settimane roventi la Sicilia sta affrontando una doppia emergenza: la siccità e gli incendi. Questi fenomeni, sempre più frequenti e devastanti, mettono a dura prova l’ecosistema dell’Isola e la sicurezza di chi la vive. È fondamentale comprendere le cause e le conseguenze di queste emergenze, così come il ruolo attivo che ogni cittadino può assumere per mitigare gli effetti e prevenire ulteriori danni.

Un’anomala ordinarietà: la siccità è un’emergenza prevedibile 

Oggi, i laghi prosciugati e le mandrie che sono costrette a bere fango sono simboli di disagi che colpiscono duramente allevatori e agricoltori, mettendo in ginocchio l’intera comunità. Queste immagini testimoniano un territorio e una popolazione in grave difficoltà.  Ma tutto questo era prevedibile? Crediamo proprio di sì. Già dall’autunno del 2023 le scarsissime piogge avevano ridotto la quantità d’acqua degli invasi ed era scontato che, insieme alle alte temperature estive (generalmente tra i 30 e i 40 gradi e che nel luglio 2024 hanno superato, in molte zone, i 45 gradi), ci sarebbero potuto essere questi disaggi.  Eppure soltanto a maggio 2024 è stato deliberato lo stato di emergenza per la Sicilia con poche azioni concrete. Da anni comitati locali e associazioni denunciano la mancanza di interventi strutturali sulle reti idriche, sugli invasi, sullo sfruttamento delle falde e sulla cattiva, anzi, insensata  gestione dell’acqua in Sicilia.

La Sicilia è una delle regioni italiane più colpite dalla siccità. La combinazione di carenza di piogge e temperature sempre più elevate crea un ambiente arido che compromette la disponibilità di acqua potabile e le risorse idriche per l’irrigazione. Tra le principali cause della siccità ci sono  i cambiamenti climatici che riducono le precipitazioni e prolungano i periodi di siccità, una gestione inefficiente delle risorse idriche e lo sfruttamento eccessivo delle falde acquifere.

Le conseguenze della siccità sono ampie e colpiscono diversi settori. In agricoltura, la mancanza di acqua per l’irrigazione riduce la produttività e mette a rischio molti raccolti. L’approvvigionamento idrico diventa problematico e causa gravi ripercussioni economiche e sociali. Infatti, la difficoltà nella distribuzione di acqua potabile sta portando in questi giorni a razionamenti in varie zone dell’Isola.  Inoltre, l’ecosistema subisce un forte stress idrico, con effetti negativi sulla flora e fauna locale, portando alla perdita di biodiversità e al degrado degli habitat naturali.

Incendi, un triste primato

Gli incendi rappresentano un’altra grave emergenza estiva per la Sicilia, strettamente legata alla siccità. Un triste primato è stato raggiunto nel 2023, più di 100 Kmq di superficie forestale colpita da incendi in Sicilia, corrispondenti al 64% del totale della superficie forestale italiana bruciata nel 2023. 

Le alte temperature e la vegetazione secca creano condizioni ideali per la propagazione del fuoco, spesso alimentato da comportamenti negligenti o dolosi. Le cause degli incendi possono essere naturali o antropiche, con una maggiore incidenza di quest’ultime. Fulmini e autocombustione della vegetazione secca sono cause naturali, mentre l’incuria umana e gli atti dolosi rappresentano le principali cause antropiche.

In Sicilia, possiamo affermare, che oltre all’aumento delle temperature (cambiamento climatico) cause costanti di questa situazione persistente, che visti i tanti anni non possiamo sicuramente definirla emergenza, sono la vergognosa carenza della gestione delle aree boschive e la certa presenza di atti criminali quasi sempre rimasti impuniti.

Le conseguenze degli incendi sono devastanti  per diverse ragioni. A livello ambientale, la distruzione della vegetazione e degli habitat naturali comporta una significativa perdita di biodiversità e il degrado del suolo. Gli incendi hanno anche un impatto sulla salute pubblica, poiché il fumo e le polveri sottili prodotte compromettono la qualità dell’aria e possono causare problemi respiratori e altre patologie. Dal punto di vista economico, i costi per la gestione e la prevenzione degli incendi, così come i danni a proprietà e infrastrutture, rappresentano un peso significativo per l’economia locale.

Cosa può fare un cittadino?

La partecipazione attiva della cittadinanza è fondamentale per affrontare queste emergenze. Cittadine e cittadini possono contribuire con azioni semplici ma efficaci. Per quanto riguarda il risparmio e la gestione dell’acqua è importante ridurre gli sprechi domestici, evitando di lasciare i rubinetti aperti inutilmente.  Si possono  installare sistemi di raccolta dell’acqua piovana per irrigare giardini e orti. Un altro passo fondamentale è riparare eventuali perdite nei sistemi idrici. La manutenzione delle infrastrutture domestiche è infatti un tema cruciale per la gestione dell’acqua potabile. 

Per ridurre il rischio di incendi è essenziale evitare comportamenti rischiosi, come per esempio accendere fuochi in aree non autorizzate o gettare mozziconi di sigaretta per terra. È altrettanto importante segnalare situazioni pericolose alle autorità competenti in caso di avvistamento di incendi o situazioni anomale o a rischio. Infine, i cittadini possono partecipare a iniziative di pulizia delle aree verdi collaborando con le comunità locali per mantenere pulite le zone boschive e ridurre il materiale infiammabile, di seguito racconteremo alcuni esempi nelle Madonie di gruppi spontanei nati per tutelare il territorio.

Affrontare le emergenze di siccità e incendi in Sicilia richiede uno sforzo collettivo. Ogni cittadino può contribuire con azioni concrete e quotidiane. Essere consapevoli delle cause e delle conseguenze di questi fenomeni è il primo passo verso una gestione più sostenibile delle risorse naturali e una maggiore sicurezza per tutti. Solo attraverso la collaborazione e la responsabilità individuale è possibile mitigare gli effetti di queste emergenze e costruire un futuro più resiliente per la Sicilia.

 

Esempi di buone pratiche

  • GRUPPO EMERGENZA FUOCO

“Emergenza fuoco” è il gruppo di intervento contro gli incendi che nasce a seguito di una profonda ferita inferta al territorio delle Madonie nel 2021, a causa non solo del fuoco, che ha distrutto interi ettari di bosco e macchia mediterranea, ma anche dell’assenza di mezzi di intervento in un’estate in cui la Sicilia gridava “A fuoco!”.

Si tratta di un gruppo di intervento contro gli incendi variegato, che non è legato a nessuna associazione o partito politico. Il punto di forza è proprio la pluralità che identifica il gruppo, rispettando la nascita dal basso dello stesso.

Danilo Anello, membro del gruppo antincendio, racconta: “Ricordo come se fosse ieri quell’estate del 2021, quando un piccolo fuoco appiccato a poche decine di metri da casa mia, si è trasformato in alcune ore nel rogo che ha distrutto flora e fauna, nonché abitazioni e attività commerciali, di un territorio vastissimo, interessando sia il comune di Polizzi Generosa che quello di Scillato. L’impotenza davanti a questa tragedia ci ha dato come un potentissimo ceffone, svegliando dal letargo di chi si affida totalmente agli organi proposti che, talvolta, come in quel caso, non riescono ad operare in tempo”. 

Da questa ferita si è aperta la discussione tra gli abitanti della valle che da S. Cono prosegue per Santa Venera e su fino a Santa Nicola, estendendosi fino a Cuca, in località Polizzi Generosa (PA). Tutte contrade ai piedi della montagna che perse gran parte della sua biodiversità in meno di due giorni a causa del fuoco. Danilo prosegue: “Ci si è resi conto che anche solo 20 minuti, tempo medio di arrivo delle autobotti dal comando dei vigili del fuoco, possono essere cruciali, in quanto talvolta, trascorso questo tempo, è troppo tardi per intervenire”. 

Il dibattito ha portato a riflettere su strategie da compiere per tutelare persone, abitazioni e territorio, operando acquisti mirati che si sono rivelati vincenti. Un pick-up di un volontario è stato adibito a modulo antincendio, con un serbatoio da 300L e una motopompa provvista di lancia. Sono stati costruiti flabelli, riciclando manichette dismesse e sono state organizzate delle ronde. A supporto delle attività è stato creato un gruppo di segnalazione su WhatsApp, utile a comunicazioni più precise per eventuali segnalazioni e successivo intervento.

La comunità polizzana ha reagito positivamente alla lotta agli incendi. Le azioni del gruppo hanno avuto risonanza e diffusione e in molti hanno iniziato sostenerlo contribuendo in prima linea con ronde e interventi quando necessario, o partecipando alla raccolta fondi che ha permesso l’acquisto o miglioramento degli strumenti di intervento. 

Questo è il terzo anno di attività e alcune decine di fuochi sono stati segnalati sulla chat di gruppo e intercettati nei primi minuti, prima che le fiamme si propagassero oltre il punto di non ritorno, quando neanche i Canadair e gli elicotteri di soccorso riescono a fare più che un modesto contenimento. 

 

  • MUTUO AIUTO MADONIE

Altra esperienza interessante è costituita dalla rete del M.a.M.a. (Mutuo Aiuto Madoni Alte), gruppo che vede la propria origine come conseguenza di due eventi scatenanti: la nascita del Mutuo Aiuto Regionale (Rete di Permacultura Sicilia), organizzazione simile che si svolge su scala regionale e che si suddivide in “nodi locali”, di cui uno è rappresentato dallo stesso M.a.M.a.; l’incendio avvenuto nel 2016 nel terreno di uno dei componenti del gruppo, evento che distrusse totalmente la vegetazione del luogo, dopo pochissimo tempo dall’insediamento del proprietario. 

Si può affermare che la nascita del nodo locale sia stata fortemente spinta dalla solidarietà e dal bisogno di socialità di giovani (neo)madoniti, ma anche dalla necessità di proporre una risposta collettiva concreta alla problematica ecologico-politica degli incendi dolosi, che mette in ginocchio i territori rurali siciliani.

Ogni mese e a rotazione uno dei progetti di permacultura viene scelto per ospitare il Mutuo Aiuto, richiedendo dunque il supporto degli altri membri per opere di manutenzione ordinaria e straordinaria. La richiesta di supporto viene corredata dalla proposta di una data, esplicando gli obiettivi da raggiungere durante la giornata e fornendo una lista dei lavori da portare a termine, degli strumenti e delle competenze utili. Dalla creazione o manutenzione di orti di vicinato, alla costruzione di strutture, dalla gestione e manutenzione delle risorse idriche, a momenti di raccolta e trasformazione: questi sono solo alcuni esempi delle attività di supporto. Alla fine della giornata di lavoro condiviso non manca mai il momento conviviale del pranzo, durante il quale ognuno si impegna a proporre pietanze create con i propri prodotti. Mutualità, solidarietà, scambio di competenze e convivialità sono i pilastri del gruppo.

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