La “Dichiarazione di Belém” e il multilateralismo del phase out dai fossili spinto dal basso
Alla Cop30 in questi giorni ha preso forma un percorso multilaterale sostenuto da organizzazioni sociali che potrebbe restituire fiducia sulla governance globale contro la crisi climatica. Decisivo il ruolo della campagna internazionale per la non proliferazione dei combustibili fossili così come il protagonismo della Colombia, che dà appuntamento ad aprile per la Prima conferenza internazionale per l’eliminazione progressiva dei combustibili fossili. Il racconto da Belém
Il passo più coraggioso in questa trentesima Conferenza delle parti sul clima lo ha sicuramente fatto la Colombia, lanciando l’ambiziosa “Dichiarazione di Belém”, che ha già incassato alcune adesioni e riaffermato l’impegno globale per una transizione dai combustibili fossili. Per rafforzare la Dichiarazione, e non relegarla all’ennesimo elenco di buone intenzioni, il 21 novembre nei padiglioni della Cop30 è stata annunciata dai governi di Colombia e Paesi Bassi la Prima conferenza internazionale per l’eliminazione progressiva dei combustibili fossili. A lanciare la cosa sono state la ministra dell’Ambiente colombiana, Irene Vélez Torres, e la vicepresidente e ministra della Politica climatica dei Paesi Bassi, Sophie Hermans, che hanno dichiarato che questo incontro storico si terrà il 28 e 29 aprile 2026 nella città di Santa Marta, proprio in Colombia.