Il 9 settembre 2021, in occasione del Congresso mondiale sulla conservazione dell’IUCN, le ONG Notre Affaire A Tous e POLLINIS hanno avviato una causa civile contro lo Stato francese per inazione nella protezione della biodiversità.

Le ricorrenti chiedono al governo di riesaminare immediatamente il processo inadeguato e inefficace di autorizzazione e commercializzazione dei pesticidi, principali cause della perdita massiva di biodiversità.

“Per la sua portata e il suo scopo, questa azione è una prima mondiale”, ha affermato Cécilia Rinaudo, coordinatrice di Notre Afaire À Tous. “È tempo che il governo francese sia ritenuto responsabile della morte degli esseri viventi e rispetti i suoi impegni”.

Le cause del crollo della biodiversità: perché fare causa contro lo Stato francese

Una delle principali cause del declino generalizzato della biodiversità è l’uso smodato e sistematico di pesticidi e, in termini assoluti, la Francia è ancora tra i maggiori consumatori di pesticidi in Europa. Tutti i piani per ridurne l’utilizzo sono falliti: neonicotinoidi, particolarmente tossici e dannosi, hanno appena ottenuto una deroga e il glifosato è ancora in uso.

“​Nonostante tutti i discorsi e nonostante le leggi e le convenzioni nazionali, europee e internazionali, il governo francese non è riuscito a istituire un sistema di approvazione dei pesticidi che protegga veramente gli animali impollinatori e la fauna selvatica in generale”, afferma Nicolas Laarman, delegato generale di POLLINIS. ” Le cifre dell’attuale collasso sono spaventose: questo calo generalizzato della biodiversità avrà conseguenze drammatiche sugli equilibri della vita e minaccia il futuro delle prossime generazioni».

Le due Ong spiegano anche che in Francia i pesticidi dannosi per gli organismi viventi sono autorizzati senza un controllo rigoroso e senza una valutazione pertinente dei loro effetti reali su specie animali e vegetali. Oggi numerosi territori sono contaminati a causa dell’utilizzo dei pesticidi, le cui molecole si trovano nei terreni, nell’aria, nei fiumi e nelle falde acquifere.

A livello globale, oltre il 40% delle specie di insetti è in declino, il 30% delle quali è minacciato di estinzione, e tutti gli insetti potrebbero scomparire dalla superficie del nostro pianeta in 100 anni. In Europa la massa degli insetti alati è già diminuita dell’80% in meno di 30 anni. In prima linea gli insetti impollinatori, come le api, da cui dipende l’84% delle specie coltivate in Europa.

Che cosa si chiede nella prima causa contro lo Stato francese per la difesa della biodiversità

L’obiettivo della causa legale è il riconoscimento del danno ecologico e “la giustizia per i viventi” ovvero l’adozione da parte dello Stato di tutte le misure necessarie per la tutela della biodiversità e l’abrogazione di questo insufficiente processo di approvazione dei pesticidi.

“È responsabilità dello Stato proteggere al meglio la natura, riconoscere il valore intrinseco degli elementi naturali e preservarli meglio”, affermano le ONG. “Come dimostrato dalla recente sentenza del Tribunale amministrativo di Parigi, lo strumento del diritto è indispensabile per avviare questa necessaria evoluzione del nostro rapporto con gli esseri viventi. L’ambiente è patrimonio comune degli esseri umani e non possiamo più chiudere un occhio sulla sua distruzione”.

“È tempo che il governo francese sia ritenuto responsabile del crollo della biodiversità e rispetti i suoi impegni”, hanno detto i rappresentati di Notre Affaire à Tous.

Per sostenere questa azione legale, le ONG stanno anche lanciando una grande campagna di mobilitazione per interrogare il governo, in modo che lo Stato prenda rapidamente le misure necessarie.

Se la risposta del governo non sarà soddisfacente entro i prossimi due mesi, le due organizzazioni procederanno a presentare un ricorso legale completo davanti al tribunale amministrativo di Parigi.

L’altra causa legale di Notre Affaire à Tous: la prima climate litigation contro lo Stato francese

L’ONG Notre Affaire à Tous, insieme ad altre ONG francesi, nel 2018 ha lanciato l’Affaire du Siècle, la prima climate litigation contro lo Stato francese per inazione contro i cambiamenti climatici.

In quell’occasione un tribunale ha riconosciuto la responsabilità dello Stato francese per le sue carenze nel contrasto al riscaldamento globale.

La petizione online di supporto all’azione legale, in poche settimane è diventata la più firmata della Francia, con più di 2 milioni e 300 mila firme.

È stata una delle prime volte in cui la crisi climatica è entrata al centro del dibattito pubblico e ha sottolineato l’importanza della partecipazione attiva della cittadinanza nella lotta al riscaldamento globale e dell’utilizzo degli strumenti legali nella lotta ai cambiamenti climatici.

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