Secondo il Global Report del Lancet Countdown, il rapporto sull’impatto del cambiamento climatico sulla salute aggiornato ogni anno da oltre 100 esperti da tutto il mondo, la crisi climatica cresce a ritmo accelerato mentre il mondo continua ad essere dipendente dai combustibili fossili. Il rapporto mette in particolar modo in evidenza le conseguenze devastanti per la salute umana e il ruolo della crisi climatica nel moltiplicare gli effetti negativi delle altre crisi che stiamo vivendo, da quella energetica a quella alimentare, a quella sanitaria.

Ora più che mai, alla luce delle drammatiche alluvioni in Emilia Romagna di maggio, la salute umana e la salute del pianeta devono essere considerate come un’unica salute, il loro legame simbiotico evidente e non più negabile. 

I diritti fondamentali delle persone sono messi a rischio dagli impatti dei cambiamenti climatici e dall’inquinamento dell’ambiente naturale. L’accesso alla salute, alle abitazioni, all’acqua, al cibo sono tutti diritti che, se continuiamo a non agire, senza applicare una drastica riduzione delle emissioni tramite un cambiamento radicale dei nostri tessuti sociali ed economici, saranno sempre più messi a rischio.

Le persone giovani saranno quelle tra le più affette dagli impatti attuali e futuri dell’emergenza climatica: il principio di “Sviluppo sostenibile” risale al rapporto Our Common Future del 1987, (il rapporto Brundtland), della commissione Ambiente e Sviluppo insediata nel 1983 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ed è definito come: “uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri.

Ma è proprio l’idea che la crescita e lo sviluppo economico possano essere infiniti che ci impedisce di fare quelle azioni drastiche che ci permetterebbero di assicurare un futuro giusto e sicuro alle prossime generazioni.

Per questo, la parola delle generazioni giovani dovrebbe essere la più ascoltata, va a loro il lascito del pianeta nello stato attuale.

L'ultima consultazione per la Youth Declaration

Con A Sud facciamo parte della European Environmental and Health Youth Coalition, che sta contribuendo alla scrittura della dichiarazione giovanile europea su Salute e Ambiente che verrà presentata alla la Settima Conferenza Ministeriale Europea su Salute e Ambiente dell’OMS proprio sul tema del rapporto tra salute e ambiente, che si terrà dal 5 al 7 luglio a Budapest. 

Lunedì 5 giugno alle ore 17.30 ci sarà la terza e ultima consultazione ufficiale online per co-scrivere la Youth Declaration, aperta ai gruppi giovanili che si occupano di salute, clima, ambiente e la connessione tra queste. 

Per far parte di questo processo di consultazione giovanile, è possibile chiedere informazioni alla referente della European Environmental and Health Youth Coalition per A Sud, a questo indirizzo email: saracozzone@asud.net

A Sud da 20 anni si occupa di sostenere comitati locali in difesa del benessere dei territori portando avanti iniziative di diverso genere. Dalla formazione sui temi al monitoraggio partecipato della qualità delle matrici ambientali. 

Uno degli elementi che maggiormente incide sulla salute delle persone è la qualità dell’aria. Secondo i dati raccolti dall’Agenzia Europea per l’Ambiente l’inquinamento atmosferico è una delle principali cause di morte prematura e di malattie ed è il più grande rischio ambientale per la salute in Europa e non  solo. Malattie cardiache e ictus sono le cause più comuni di decessi prematuri attribuibili all’inquinamento atmosferico, seguiti da malattie polmonari e cancro ai polmoni. 

Con A Sud svolgiamo attività di monitoraggio della qualità dell’aria con cittadini e cittadine ma anche con il mondo delle scuole coinvolgendo le giovani generazioni in percorsi di attivazione a tutela dell’ambiente e della salute. 

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