Negata Piazza Montecitorio per la perfomance nel giorno dell'udienza di Giudizio Universale. In Italia oscurato lo spazio del dissenso.

Abbiamo denunciato lo Stato per inadempienza climatica. Perché riteniamo i Governi (e la politica) direttamente responsabili del collasso climatico di cui vediamo i drammatici effetti.

Non rinunciamo a mille altre modalità per denunciare, mobilitarci, cercare e praticare soluzioni. Ma ci rivolgiamo anche ai tribunali, perché in molti paesi del mondo è una strada che ha portato avanzamenti legislativi e fattuali.

Ci rivolgiamo a un tribunale per parlare al Governo, allo Stato e alla politica.

Per questo, nel giorno dell’udienza, mentre i nostri avvocati sono in tribunale, noi vogliamo essere davanti ai palazzi dove tutti i giorni si decidono politiche che non fermano, e molto spesso aggravano, la catastrofe.

Lo vogliamo fare con un linguaggio artistico e creativo, e in una forma anche simbolica di dialogo con chi decide.

Questo, nel nostro paese, non è possibile.

Abbiamo infatti scoperto che dall’ottobre 2021 chiunque chieda di mobilitarsi davanti ai luoghi dove viene esercitata la democrazia viene dirottato in una piazza laterale, totalmente nascosta, dove non è possibile “parlare” con nessun rappresentante istituzionale. Piazza Montecitorio, teatro di migliaia di azioni e mobilitazioni negli scorsi anni, è totalmente preclusa alle cittadine e ai cittadini.

Anche Giudizio Universale si è presentata a Piazza Montecitorio. Nel giugno 2021 una DeLorean ha portato proprio davanti al Parlamento due attiviste dal futuro per chiederci di agire oggi per avere un domani.

Oggi non è più possibile.

Pensiamo che sia estremamente grave allontanare e nascondere il dissenso. Chiudere le piazze significa anche simbolicamente, ma non solo, mettere a tacere, alimentare la mancanza di fiducia. In questo caso sembra proprio che sia la politica a non avere nessuna fiducia nelle persone.

Ci ricorda molto da vicino la totale mancanza di informazione e partecipazione a cui assistiamo proprio sulle politiche ambientali, energetiche e climatiche. Le politiche strategiche si decidono in stanze segrete in cui solo l’AD di Eni e di altre multinazionali del fossile hanno accesso. Domani non potremo essere davanti a Montecitorio, come non possiamo dire la nostra sulle politiche pubbliche strategiche.

Ma saremo per le strade, ci muoveremo insieme dalla metro Colosseo alle 9.00 per raggiungere Piazza Santi Apostoli, che la Questura di Roma ci ha concesso.

E vi chiediamo di unirvi a noi, per il clima e anche per la democrazia.

Iscriviti alla nostra newsletter!