COP30 senza Oil&Gas: la nostra richiesta al governo

Le lobby dei combustibili fossili non possono continuare a dettare le regole della politica climatica. A Sud aderisce alla campagna Kick Big Polluters Out di Fossil Free Politics, e chiede al governo italiano di escludere l’Oil&Gas dalla COP30 e di proteggere i negoziati da ogni ingerenza. La credibilità del processo climatico passa da qui.

Per questo abbiamo inviato la seguente lettera al governo.

Egregio Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin,

e, per opportuna conoscenza:

Egregio Ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso,

Egregia Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni,

le scriviamo per esprimere la nostra preoccupazione riguardo all’influenza eccessiva dell’industria dei combustibili fossili nelle politiche climatiche e per esortare il suo governo a non concedere un accesso privilegiato alle compagnie petrolifere e del gas nei prossimi negoziati delle Nazioni Unite sul clima, la COP30.

Nel 2025 l’Europa ha affrontato un’ondata di caldo record: marzo è stato il mese più caldo mai registrato, soprattutto nell’Europa orientale. Due grandi ondate di caldo da metà giugno a inizio luglio hanno portato temperature senza precedenti in luoghi come la Spagna. Tra giugno e agosto, circa 24.400 persone sono morte per cause legate al caldo in 854 città europee.

Questa tragedia era evitabile. Per troppo tempo, gli interessi dei combustibili fossili hanno bloccato, ritardato o indebolito le azioni volte ad arrestare il riscaldamento globale. L’industria continua a influenzare le discussioni sulla graduale eliminazione, promuovendo tecnologie costose e non collaudate come la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS) per prolungare la dipendenza dai combustibili fossili.

Durante l’ultimo mandato della presidente Von der Leyen, la Commissione europea ha tenuto quasi 900 incontri con i lobbisti dei combustibili fossili, che hanno sfruttato il loro accesso privilegiato per influenzare le politiche. Lo stesso schema si ripete nei negoziati sul clima delle Nazioni Unite: oltre 1.700 rappresentanti dei combustibili fossili hanno partecipato alla COP29, più di tutti i delegati dei dieci paesi più vulnerabili al clima messi insieme.

La campagna Kick Big Polluters Out ha scoperto che gli Stati membri dell’UE hanno portato 113 lobbisti dei combustibili fossili alla COP29, la maggior parte dei quali tramite badge “party overflow”. Alcuni dirigenti del settore dei combustibili fossili si sono persino uniti alle delegazioni governative. Tuttavia, per la prima volta, lo scorso anno la Commissione europea non ha portato con sé alcun lobbista del settore dei combustibili fossili.

L’Italia è risultata anche l’anno scorso uno dei più grandi sponsor europei delle lobby fossili, con 28 accrediti di lobbisti dell’Oil&Gas alla Cop29, delle quali ben 22 facilitate proprio dal governo.Ciò ha facilitato la presenza  alle negoziazioni di aziende come Eni, Italgas, Edison, Snam, Seingim e Confindustria, ma anche Mediterranean Energy and Climate Organisation (OMEC), Tokyo gas e Socar.

L’anno scorso A Sud, assieme alla testata EconomiaCircolare.com e a Open Polis ha lanciato la campagna Clean the COP proprio per denunciare pubblicamente questa pericolosa ingerenza e chiedere che il governo smetta di dare accesso, cittadinanza e spazio all’interno delle negoziazioni climatiche a imprese che hanno come mission lo sfruttamento dei combustibili fossili, principale causa della crisi climatica in atto.

è chiaro che il modello di business dell’industria dei combustibili fossili è in conflitto con l’obiettivo di 1,5 °C dell’Accordo di Parigi. Consentire ai loro rappresentanti di partecipare ai negoziati sul clima mina la fiducia del pubblico e ritarda l’eliminazione graduale dei combustibili fossili.

Ma esistono soluzioni già messe in atto in altri settori. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha da tempo riconosciuto il rischio di un’influenza indebita da parte dei lobbisti del tabacco sulle misure sanitarie fondamentali volte a frenare il consumo di tabacco. Nel 2003 ha adottato la Convenzione quadro per la lotta al tabagismo (FCTC), riconoscendo il conflitto inconciliabile tra gli interessi dell’industria e quelli dei funzionari della sanità pubblica, con linee guida su come proteggere le politiche di salute pubblica dall’influenza indebita dell’industria. Ciò include il divieto di portare i propri lobbisti ai negoziati internazionali dell’OMS.

Riteniamo fondamentale adottare un approccio simile nei confronti dell’industria dei combustibili fossili.

Pertanto, vi invitiamo a sostenere misure forti per salvaguardare il processo decisionale pubblico dall’influenza dell’industria dei combustibili fossili.

a) Non concedere l’accreditamento al vertice delle Nazioni Unite sul clima (compresi i badge “overflow”) ai lobbisti o ai dirigenti dell’industria dei combustibili fossili ed escluderli dalla delegazione ufficiale alla COP30 e ai futuri negoziati, seguendo l’esempio positivo della Commissione europea alla COP29.

b) Sostenere un quadro di responsabilità dell’UNFCCC per proteggere i negoziati da influenze indebite, comprese rigorose norme sulla divulgazione dei conflitti di interesse per tutti i partecipanti.

Fiduciose in un cortese riscontro,

salutiamo cordialmente

Roma, 6 novembre 2025

Laura Greco – Presidente Associazione A Sud

Marica Di Pierri – Portavoce Associazione A Sud


Qui l’impegno della società civile per una politica senza combustibili fossili

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