Cop26: breviario delle dichiarazioni dei leader del mondo

A cosa serve un breviario con le dichiarazioni? A leggerle adesso, a saggiare gli umori, a trovare da un lato le contraddizioni e le ipocrisie e dall’altra le richieste di giustizia dei paesi del sud. Ma anche a rileggerle in futuro, comparandole con le azioni concrete intraprese da ciascun attore internazionale.

Le dichiarazioni

«È un’illusione pensare che la lotta al cambiamento climatico sia stata vinta. Stiamo ancora andando verso il disastro climatico. I giovani lo sanno. Ogni Paese ne ha coscienza. I piccoli stati insulari in via di sviluppo però – e altri paesi vulnerabili – lo stanno vivendo. Per loro, il fallimento non è una possibilità. Il fallimento è una condanna a morte».

Antonio Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite

 

«Faremo quello che è necessario o faremo pagare il prezzo alle future generazioni? Questo è il decennio decisivo per l’azione sul clima, e la finestra si sta chiudendo rapidamente. Dobbiamo investire nell’energia pulita, ed è quello che faremo negli Usa, ridurremo le emissioni entro il 2030».

«Dobbiamo agire perché vogliamo poter respirare. E perché vogliamo guidare il mondo».

«Il fatto che manchino Cina, Russia e Arabia Saudita è un problema. Noi siamo venuti e in questo modo abbiamo avuto un profondo impatto sul modo in cui il resto del mondo guarda agli Usa. Credo francamente che la Cina abbia fatto un grosso errore a non venire».

John Biden, Presidente degli Stati Uniti d’America

 

«Le emissioni cumulative pro capite storiche degli Usa sono 8 volte quelle della Cina. Non accettiamo lezioni da nessuno».

Wang Wenbin, Portavoce del ministero degli Esteri cinese

 

«C’è bisogno di intraprendere azioni più forti perché l’urgenza di un’azione globale continua a crescere».

Xi Jinping, presidente della Repubblica Popolare Cinese

 

«Un fallimento della Cop 26 scatenerebbe ondate di «collera» nel mondo».

Boris Johnson, Premier britannico

 

«I progressi fatti sin qui non sono assolutamente sufficienti. Siamo molto lontani da un percorso verso 1,5 gradi. Le parole da sole non bastano. Non possiamo lasciare Glasgow senza aver preso forti impegni che assicurino la sopravvivenza del miliardo di persone che vivono nei Paesi meno sviluppati, ora e in futuro»

Sonam Phuntsho Wangdi (Bhutan), presidente del Gruppo dei Paesi meno sviluppati, che riunisce 48 paesi e rappresenta più di un miliardo di persone.

 

«L’India ridurrà le emissioni di carbonio previste di un miliardo di tonnellate entro il 2030. Inoltre aumenteremo la capacità di energie rinnovabili generate nel paese a 500 GW entro il 2030, raggiungendo per la stessa data il 50% del mix energetico da fonti rinnovabili.»

«Ci impegniamo a raggiungere l’obiettivo emissioni zero entro il 2070».

Narendra Modi, Presidente Indiano

 

«Dobbiamo mettere un prezzo al carbonio, la natura non può più pagarlo.»

Ursula Von Der Leyen, Presidente della Commissione UE

 

«Ci sono comportamenti poco coerenti e questo indebolisce la posizione dei Paesi molto virtuosi. Non credo si ottenga molto sul clima indicando i Paesi colpevoli e i Paesi innocenti, perché i colpevoli sono moltissimi e gli innocenti sono pochissimi. Serve diplomazia di vicinanza su obiettivo comune».

«I soldi non sono un problema, spendiamoli bene.»

Mario Draghi, Premier italiano

 

«Esistiamo ora. Vogliamo esistere anche fra 100 anni. I leader di oggi, non del 2030, non del 2050, devono fare una scelta».

Mia Amor Mottley – Premier delle Barbados

 

«Ho visto con i miei occhi tre bambini piangere sulla riva di un fiume in secca dopo aver percorso 12 miglia con la loro mamma per trovare l’acqua. Oggi oltre due milioni di miei concittadini kenyani stanno affrontando la fame legata alle condizioni climatiche».

Elizabeth Wathuti, attivista kenyota intervenuta alla Opnening Cerimony

 

«I Paesi sviluppati paghino il debito ecologico: è necessario che i Paesi sviluppati contribuiscano a risolvere il debito ecologico limitando in modo importante il consumo di energia non rinnovabile, e apportando risorse ai Paesi più bisognosi per promuovere politiche e programmi di sviluppo sostenibile. Uno sviluppo a cui, finalmente, possano partecipare tutti».

Papa Francesco

Rileggi tutti i bollettini da Glasgow:
Bollettino #1: Al via a Glasgow la COP 26 sui cambiamenti climatici (1 novembre)

Bollettino #2: Cosa è accaduto sin qui alla Cop26 (5 novembre)

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