Un vertice che dovrebbe decretare la fine dell’era fossile è ancora infestato da chi la alimenta: alla Cop30 un delegatə su 25 è un lobbista dei combustibili fossili. Serve una rottura reale, ora.


Un delegato su 25 alla Cop di Belem è un lobbista delle fonti fossili

Nel vertice che dovrebbe scrivere la storia dell’abbandono delle fonti fossili, siedono ai tavoli negoziali anche coloro che hanno più interesse a ritardarlo. I dati pubblicati oggi da Fossil Free Politics (FFP) e dal network Kick Big Polluters Out (KBPO) registrano anche quest’anno la presenza di oltre 1600 lobbisti al soldo del settore fossile. Un paradosso che da anni mina la credibilità del processo multilaterale sul clima e che molte organizzazioni della società civile chiedono di affrontare con urgenza: chi trae profitto dal petrolio, dal gas e dal carbone non può negoziare la loro fine.


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