Bilancio Sociale 2024: attraversare le crisi, costruire possibilità
Nel 2024 A Sud ha attraversato crisi ambientali, politiche e sociali sempre più intrecciate, costruendo al contempo alleanze, spazi e strumenti per trasformarle. Il Bilancio Sociale 2024 restituisce un anno di azioni, relazioni e riflessioni collettive per una giustizia ecologica, climatica e sociale.
Nel 2024, A Sud ha attraversato un contesto segnato da crisi ambientali, politiche e sociali sempre più profonde e interconnesse. Ma ha anche costruito spazi, alleanze e strumenti che provano a trasformare quel contesto. Il Bilancio sociale del 2024 prova a restituire ciò che abbiamo fatto, come, con chi e perché.
Un bilancio costruito collettivamente
Il documento nasce da un processo interno continuativo e si fonda su un approccio partecipato. Non si tratta di una semplice somma di attività, ma di un esercizio collettivo di rilettura, utile sia per chi ha preso parte al lavoro, sia per chi lo osserva da fuori.
Abbiamo sistematizzato dati quantitativi e qualitativi, raccolto feedback e testimonianze, usato riferimenti metodologici legati alla valutazione d’impatto trasformativa, con una forte ispirazione ecofemminista e decoloniale.
“Restituire non significa solo comunicare risultati. Significa condividere una posizione, dichiarare priorità, mettere in discussione automatismi, costruire pensiero.”
Numeri che parlano di relazioni
Nel corso del 2024, A Sud ha organizzato, facilitato o co-promosso oltre 250 eventi pubblici e attività formative in presenza, distribuiti in decine di territori italiani e in contesti internazionali (in Europa ma anche tornando, dopo molti anni in Colombia).
I luoghi in cui abbiamo svolto attività sono più di 90 – dai quartieri di Roma alle scuole in Sicilia, dai centri culturali di Bari a quelli di Barcellona.

Le persone coinvolte sono state oltre 15.000 in presenza e più di 8.000 online, per un totale di oltre 23.000 partecipanti diretti.
Tra questi:
- 2.800 bambinə e ragazzinə sotto i 14 anni
- 5.600 giovani tra i 14 e i 25 anni
- oltre 6.000 attivistə
- più di 500 docenti delle scuole e 340 accademici
- quasi 250 tra giornalisti e operatori dei media

Abbiamo incontrato genitori, educatori, funzionari pubblici, studenti universitari, comunità locali, comitati, centri di ricerca, fondazioni, cooperative, artisti.
Temi e traiettorie: il lavoro su più fronti
Le attività del 2024 hanno attraversato 12 assi tematici principali. Tra quelli con maggior frequenza e partecipazione:
- clima (139 eventi – oltre 4.500 partecipanti)
- conflitti ambientali
- monitoraggio ambientale
- educazione, giustizia ambientale
- cultura sostenibile

A Sud ha lavorato su più fronti complementari:
Educazione ecologista e attivazione giovanile
Attraverso progetti come Sentinelle Climatiche, Campioni di Natura, Sustainability Hub, Galassia Torpigna, abbiamo costruito percorsi di formazione e osservazione partecipata con decine di scuole in cinque regioni italiane, coinvolgendo migliaia di studentə, docenti e famiglie.
Giustizia climatica e strumenti legali
La campagna Giudizio Universale, Il progetto Climate Justice Living Lab, e l’adesione a reti come CAN Europe hanno rafforzato il lavoro sul diritto climatico e sulla strategia legale come leva di trasformazione. Abbiamo promosso corsi, pubblicazioni, toolkit e momenti di mobilitazione.
Difesa dei territori e monitoraggio civico
Con RomaUP, Aniene Water Lab, ENFORCE e molte altre iniziative, abbiamo accompagnato comunità locali nella difesa del territorio, nella produzione di dati indipendenti e nella costruzione di azioni legali e narrative. L’ecologia, per noi, è sempre anche politica, sociale e culturale.
Cultura Sostenibile e comunicazione trasformativa
Con il progetto Cultura Sostenibile, abbiamo portato il tema della trasformazione ecologica nel mondo della produzione cultural. Abbiamo co-organizzato eventi, laboratori, festival, workshop su linguaggio e narrazione ambientale.
Il festival Le Parole Giuste, i podcast, i materiali didattici multilingue e il Glossario Ecologista sono alcuni dei risultati di un lavoro che unisce divulgazione, rigore e accessibilità.
Oltre i numeri: una riflessione aperta
Il bilancio restituisce anche una lettura critica: non tutto ha funzionato come previsto, alcune traiettorie si sono rivelate più complesse, alcune ambizioni più grandi delle risorse disponibili.
Il lavoro su larga scala, in territori molto diversi, ha richiesto tempo e cura. La costruzione di relazioni autentiche ha spesso rallentato i processi, ma ne ha rafforzato la solidità.
Abbiamo messo in discussione anche i nostri strumenti di misura, cercando forme di valutazione che tenessero conto dell’impatto trasformativo e non solo dell’efficienza. Abbiamo scelto di non adottare compensazioni simboliche delle emissioni, ma di sostenere pratiche locali di difesa del suolo. Abbiamo provato a tenere insieme coerenza e complessità.
“Una delle sfide più grandi oggi è riuscire a costruire senso condiviso in un tempo accelerato, frammentato, attraversato da crisi sistemiche. Per farlo serve tempo, serve relazione, serve rigore. Questo bilancio è un piccolo contributo in quella direzione.”