A Sud a Belém alla Cop30

La Conferenza delle Nazioni Unite sul clima raccontato da una organizzazione per la giustizia climatica.


Dopo anni di summit in Petrol-Stati, la conferenza delle parti sul clima approda a Belém, città brasiliana e porta dell’Amazzonia. Dal 10 al 21 novembre i delegati dei paesi parti dell’UNFCCC si riuniscono con il mandato di accordarsi su obiettivi sufficienti per evitare il collasso climatico.

Una delegazione di A Sud sarà a Belém per partecipare come osservatore alle negoziazioni e per prendere parte al forum sociale e alle mobilitazioni in programma. Racconteremo Cop30 con corrispondenze quotidiane e continui aggiornamenti: troverete interviste, approfondimenti e contenuti speciali su diverse testate, sui nostri canali social e nel nostro bollettino settimanale.

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Per la nostra organizzazione stare a Belém significa anche tornare ad ascoltare e a camminare assieme ai movimenti indigeni ed ecologisti che abbiamo conosciuto durante i nostri anni di lavoro in America Latina.  

Con questo spirito parteciperemo alla Cúpula dos Povos (Vertice dei Popoli) il grande spazio sociale, autonomo e di convergenza che dal 12 al 16 novembre, parallelamente alla Cop, riunirà all’Università Federale del Parà centinaia di organizzazioni sociali, ecologiste, indigene e sindacali in arrivo da tutto il subcontinente e da ogni angolo del mondo. Un’occasione preziosa per rilanciare reti e coalizioni internazionali che lottano per la giustizia sociale e climatica. 

 

I temi sul tavolo

A Belém si discuteranno e valuteranno i nuovi impegni climatici nazionali per il 2035, i cosiddetti Nationally Determined Contributions (NDCs), che stabiliscono gli obiettivi di riduzione delle emissioni e le strategie con cui ciascun paese intende trasformare la propria economia verso la neutralità climatica. Accanto alla mitigazione, l’adattamento sarà uno dei temi centrali del negoziato. I ministri dovranno definire un quadro comune per monitorare i progressi verso il Global Goal on Adaptation (GGA) e presentare i nuovi Piani nazionali di adattamento, attesi entro la fine dell’anno. Un altro capitolo chiave sarà quello della finanza per il clima. Tra i punti principali il nuovo obiettivo di finanziamento (New Collective Quantified Goal – NCQG), che punta ad aumentare il sostegno ai Paesi in via di sviluppo da 100 a 300 miliardi di dollari l’anno, e la Roadmap Baku-Belém, che traccia un percorso per mobilitare almeno 1.300 miliardi di dollari l’anno entro il 2035.

In gioco a Belém c’è la credibilità della diplomazia climatica e la sua capacità di tradurre gli impegni in meccanismi concreti, capaci di aumentare gli investimenti pubblici e privati e di affrontare nodi strutturali.

Tutto questo avverrà in uno scenario geopolitico ostile, segnato dal negazionismo climatico, dai venti di guerra, dalla corsa al riarmo e dalla violenza istituzionale. L’auspicio è che le giornate della Cop30 possano contribuire a ridare credibilità alla diplomazia climatica e dimostrare che il diritto internazionale non vale “fino a un certo punto”.

 

Il racconto di A Sud

Da Belém racconteremo sia le negoziazioni ufficiali che le mobilitazioni e le discussioni del forum sociale. Intervisteremo esperti e attivisti, raccoglieremo storie e voci. Cureremo un racconto quotidiano che troverete ogni mattina all’interno di Scanner, la rassegna stampa curata da Valerio Nicolosi per Fanpage. Scriveremo per diverse testate. Tutti i contenuti saranno rilanciati dai nostri canali e riassunti nel bollettino settimanale.

 


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