Toxic Bios

Un appello a reagire alla violenza della contaminazione raccontando storie di lotta, una raccolta di testimonianze sugli effetti dell’ingiustizia ambientale sulla salute delle comunità.

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Le autobiografie tossiche sono un prototipo di controstoria, che sfidano le narrazioni mainstream sui temi dello sviluppo, del bene comune e della scienza. Rappresentano una miscela unica di narrazione e storia, di scienza e politica, di personale e collettivo.

Contesto

Raccontare le ingiustizie ambientali è una forma di resistenza.

Se è vero che l’ingiustizia ambientale si impone attraverso la violenza della criminalità, dello stato e del capitale, è anche vero che c’è un altro tipo di violenza: quella narrativa.

Tante volte le comunità che hanno subito gli effetti della contaminazione ambientale sono anche vittime di una narrazione tossica che le ha definite comunità colluse con la criminalità organizzata, incivili o, nel migliore dei casi, con stili di vita sbagliati.

Toxic Bios è un appello a reagire alla violenza della contaminazione raccontando storie diverse, che facciano emergere il prezzo pagato e la voglia e la capacità di lottare.

Progetto

Toxic Bios, è un progetto di ricerca narrativa collaborativa fra il mondo della ricerca e dell’attivismo europei che si inserisce nel campo delle autobiografie tossiche, un genere di scrittura ambientale sviluppato negli Stati Uniti.

Il progetto dà voce a persone che vogliono raccontarsi, narrando il proprio rapporto con la contaminazione in ogni sua forma e i modi in cui hanno reagito. Le autobiografie tossiche sono un prototipo di controstoria, che sfidano le narrazioni mainstream sui temi dello sviluppo, del bene comune e della scienza. Rappresentano una miscela unica di narrazione e storia, di scienza e politica, di personale e collettivo.

Attraverso la sua mappa digitale, Toxic Bios raccoglie testimonianze e storie di contaminazione e resistenza co-prodotte con perone e comunità colpite provenienti da Italia, Portogallo, Grecia, Turchia e Svezia. Al fine di praticare la pluralità della produzione e della riproduzione della conoscenza, la piattaforma offre la possibilità di inviare le Autobiografie Tossiche in vari formati, tra cui video, testi, immagini, file audio, ecc.

Per “guerrilla narrativa“, si intende una metodologia che vuole offrire narrazioni alternative a quelle mainstream con il racconto delle esperienze di tossicità e spreco da parte di chi le subisce. La guerriglia narrativa, così come la vediamo e la pratichiamo, implica l’esercizio della narrazione come strategia contro-egemonica deliberata, con un esplicito obiettivo politico.

Sostenuto dall’Università di Stoccolma e promosso da Marco Armiero e Ilenia Iengo, docenti che si occupano di conflitti ecologici e giustizia ambientale, Toxic Bios è anche una rete di collaborazione tra centri di ricerca, movimenti socio-ambientali di base, giornalisti, think-tank e mondo della cultura.

 


Scheda

Annualità: 2017-2018

Promotore: KTH Environmental Humanities Laboratory

Partners: A Sud, CDCA – Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali, CommonSpace, CECULT – UFRB, URiT- Unità di Ricerca sulle Topografie sociali, Salute Pubblica, ECOSOC – Oficina de Ecologia e Sociedade (CES)

Beneficiari: Comunità vittime di contaminazione ambientale, mondo della ricerca e del giornalismo

Finanziamento: Seed Box – An Environmental Humanities Collaboratory

 


Materiali

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Riporta 30 storie di persone che vivono in zone contaminate e narrano come la contaminazione ambientale abbia impattato la loro vita e comunità.

Video

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