Conoscere e mappare gli effetti dei cambiamenti climatici sui territori, a partire dalle scuole, con gli strumenti della Scienza Aperta
Contesto
Il Rapporto “Analisi del rischio. I cambiamenti climatici in Italia” della Fondazione CMCC ha rilevato che la probabilità di rischio climatico nel nostro Paese è aumentato del 9% negli ultimi 20 anni, con correlati aumenti esponenziali in relazione all’innalzamento delle temperature, e perdite previste per la fine del secolo tra lo 0,5% e l’8% del PIL, a seconda dei vari scenari.
L’ultimo report dell’Agenzia europea dell’ambiente (Eea), che ha analizzato l’effetto dei disastri climatici tra il 1980 e il 2020, segnala più di 140mila morti. Nel dettaglio, il 91% delle vittime sono state causate dall’ondata di calore dell’estate del 2003, che ha ucciso circa 80mila persone. L’Italia è al terzo posto, dopo Germania e Francia, con 21 mila morti e 90 milioni di perdite.
Ondate di calore, precipitazioni intense, fenomeni siccitosi, innalzamento del livello del mare, specie aliene nei mari e sulla terra ferma, sono tutti fenomeni che richiedono politiche di adattamento, prevenzione e gestione del territorio urgenti.
Il progetto intende affrontare questo tema con attività destinate a 11 scuole secondarie di primo e secondo grado di 5 regioni italiane (Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Sicilia) in dialogo con comunità della Colombia e dell’Iraq per offrire una visione dal locale al globale.
Progetto
L’obiettivo è accrescere la sensibilità e rafforzare le conoscenze e le competenze di insegnanti, giovani, comunità educanti e istituzioni, per una cittadinanza globale attiva nel contrasto e l’adattamento al cambiamento climatico.
11 scuole sul territorio nazionale verranno coinvolte in percorsi di monitoraggio partecipato degli eventi estremi legati ai cambiamenti climatici i cui dati saranno inseriti in un sistema di mappatura georeferenziata che permetterà di avere uno sguardo d’insieme del fenomeno. Il coinvolgimento di regioni molto diverse per ecosistemi naturali e urbani permetterà alle comunità di conoscere le conseguenze dei fenomeni non solo a livello locale e, grazie al dialogo con le comunità internazionali, di avere uno sguardo a livello globale.
Offrire a studenti ed insegnanti un programma didattico basato sugli approcci della scienza aperta e partecipata e sull’apprendimento esperienziale che coniughi l’analisi delle dinamiche globali con gli effetti locali del cambiamento climatico permetterà di diffondere le competenze necessarie per mettere in atto comportamenti funzionali alla difesa del clima e alla riduzione del proprio impatto ambientale.
L’osservazione dei fenomeni sarà accompagnata da un lavoro di preparazione, adattamento e diffusione di buone pratiche per rendere i territori pronti ad affrontare gli eventi estremi ormai sempre più numerosi e pericolosi.
Inoltre l’attivazione delle comunità educanti nello sviluppo e l’adozione di Patti Educativi di comunità (PEC) incentrate sul tema della preparazione e adattamento ai cambiamenti climatici e l’adozione di un piano strategico per l’istituzionalizzazione dell’educazione sullo stesso tema permetterà il radicarsi sui territori di nuove consapevolezze e competenze.
Materiali
- Scopri tutto su progetto, notizie e strumenti sul Blog di Sentinelle Climatiche
- Consulta il programma del Corso formativo per docenti ed educatori e educatrici
- Esplora la Mappa partecipativa per il monitoraggio degli eventi climatici estremi
- Val al Glossario degli eventi estremi
- Scarica tutti i Materiali didattici
Scheda
Annualità: 2023-2025
Finanziamento: AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo
Promotore: A Sud
Partners: Cospe, Un ponte per, Resilea, Palmanana, Docenti senza frontiere, CDCA, Società Metereologica Italiana, Ismed – CNR
Persone coinvolte: studenti e studentesse di scuole secondarie di primo e secondo grado, comunità educanti, organizzazioni del terzo settore e istituzioni pubbliche
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Le opinioni espresse nei contenuti e nei documenti prodotti nell’ambito del progetto Sentinelle Climatiche non impegnano in alcun modo l’AICS, che non è responsabile per l’uso che potrebbe essere fatto delle informazioni in esso/in essa contenute.