A Sud firma l’impegno per una politica libera dai combustibili fossili
La società civile si muove: 96 organizzazioni tracciano una linea contro l’influenza dei combustibili fossili e chiedono politica per le persone, non per chi inquina.
Quando la crisi climatica brucia territori e diritti, le lobby dei combustibili fossili siedono ancora al tavolo dove si decide il nostro futuro. La società civile, no.
Per questo A Sud è tra le 96 organizzazioni in Europa hanno preso una posizione chiara: basta accesso privilegiato a chi inquina, basta greenwashing nei negoziati, basta politica scritta dalle multinazionali del fossile. Con il Civil Society Pledge for Fossil Free Politics chiediamo che le decisioni su clima ed energia siano finalmente al servizio delle persone, non dei profitti.
Fossil Free Politics e Climate Action Network (CAN) Europe hanno lanciato il Civil Society Pledge for Fossil Free Politics, un appello collettivo per porre fine all’influenza dei combustibili fossili nel processo decisionale politico.
Per decenni, l’industria dei combustibili fossili ha lavorato per bloccare un’azione efficace contro il cambiamento climatico, negando i dati della scienza climatica, ritardando il progresso verso l’energia pulita e distorcendo il dibattito democratico. Attraverso massicce attività di lobbying, campagne di greenwashing, promozione di false soluzioni e persino azioni legali contro paesi e comunità che agiscono sul clima, le aziende dei combustibili fossili hanno dato la priorità ai profitti rispetto alle persone e al pianeta.
Questa influenza sta minando costantemente la capacità dell’UE di raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e sta ritardando la transizione giusta e urgente verso un sistema energetico rinnovabile al 100%, necessario per un ambiente sicuro e sostenibile. Per garantire questo futuro, dobbiamo tracciare una linea chiara: i responsabili della crisi – e coloro che continuano a trarne vantaggio – non devono determinarne le soluzioni. Mentre entriamo nella seconda settimana della COP30 a Belém, la società civile sta tracciando una linea chiara: una politica climatica ed energetica per le persone, non per chi inquina.
L’impegno della società civile, firmato da 97 organizzazioni della società civile, è un impegno a:
- Proteggere il processo decisionale dall’influenza dei combustibili fossili, garantendo che le politiche climatiche siano definite in base alle esigenze delle persone e non ai profitti degli inquinatori.
- Esigere trasparenza dai politici sulle loro interazioni con l’industria dei combustibili fossili e i suoi lobbisti.
- Sensibilizzare l’opinione pubblica sull’accesso privilegiato ai decisori politici di cui continuano a beneficiare i lobbisti dei combustibili fossili, nonostante traggano profitto da un’industria che danneggia le persone e il pianeta.
- Rendere la politica senza combustibili fossili una parte fondamentale del nostro lavoro, allineando le nostre partnership, la partecipazione agli eventi e l’impegno pubblico a questo obiettivo.
Le 96 organizzazioni civili che hanno firmato l’impegno Fossil Free Politics prima del lancio il 17/11/25
Perché è importante
Mentre le organizzazioni della società civile devono affrontare campagne diffamatorie, finanziamenti incerti e difficoltà di accesso ai responsabili politici, i politici continuano a stendere il tappeto rosso all’industria dei combustibili fossili. Gli ultimi dati mostrano che durante il suo mandato 2019-2024, la Commissione Von der Leyen ha tenuto quasi 900 incontri con i lobbisti dei combustibili fossili, quasi uno ogni giorno lavorativo per quattro anni e mezzo.
In vista della COP30, oltre 225 organizzazioni di tutto il mondo, tra cui CAN Europe e Fossil Free Politics, hanno firmato un appello per una COP libera dall’influenza degli inquinatori e con un forte quadro di responsabilità per proteggersi dalle interferenze degli interessi acquisiti e dei grandi inquinatori, esortando la presidenza dell’UNFCCC a smettere di invitare le industrie più inquinanti del mondo.
Nonostante questi appelli, il problema rimane. Secondo una nuova ricerca della coalizione Kick Big Polluters Out e di Fossil Free Politics, 9 governi dell’UE hanno portato alla COP30 un totale di 84 lobbisti dei combustibili fossili, garantendo loro l’accesso al processo stesso che dovrebbe fornire soluzioni climatiche. Ciò ha contribuito a portare il numero complessivo dei lobbisti dei combustibili fossili alla COP30 a 1.600, uno ogni 25 partecipanti, dimostrando che le stesse industrie che stanno causando la crisi climatica continuano ad avere potere sui negoziati volti a risolverla.
Con questo impegno, la società civile invia un messaggio unito: gli interessi dei combustibili fossili devono essere esclusi dal processo decisionale per garantire politiche climatiche eque e basate sulla scienza che mettano al primo posto le persone e il pianeta!
Vuoi ancora firmare? Contatta nathan@fossilfreepolitics.org