Un report che analizza la strategia di Eni sui biocarburanti,  che vengono considerati climaticamente neutri, ma presentano notevoli problemi in termini di efficienza e di impatto su ambiente e comunità locali.


I biocarburanti sono carburanti combustibili, liquidi o gassosi, utilizzati per il trasporto e prodotti da biomasse, inclusi rifiuti e sottoprodotti. Nascono come alternativa rinnovabile ai combustibili fossili in quanto derivanti da fonti di energia che non si esauriscono e hanno l’obiettivo di contribuire alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nel settore dei trasporti in Europa.

In Italia è soprattutto la multinazionale Eni a spingerne la diffusione all’interno della propria strategia di decarbonizzazione, con due bio raffinerie attive e una via in via di realizzazione sul territorio nazionale e una serie di progetti in corso in tutto il mondo.Secondo il GSE, in Italia si consumano circa 1,6 milioni di tonnellate all’anno di biocarburanti. Ma come vengono prodotte? E con quali materie prime?

Proprio la filiera dell’olio vegetale utilizzato da Eni per “un approvvigionamento sostenibile delle bioraffineria in Italia” – così come viene definito dall’azienda – genera impatti ambientali e sociali negativi nei Paesi, soprattutto africani, in cui sono stati avviati progetti di “agri-hub” con cui vengono raccolte le materie di scarto o coltivate le piante necessarie alla produzione di biocarburanti.

Dal punto di vista dell’efficacia, inoltre, gli elevati costi per una produzione su larga scala rendono questi carburanti una soluzione incerta. Lo dimostrano le numerose analisi pubblicate dall’ultima direttiva UE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili in cui sono inclusi i biocarburanti e in particolare una relazione speciale della Corte dei Conti di dicembre 2023.

Il report contiene un Case study a cura di Giorgio Vitali “Il racconto dei contadini del Kenya”, che ha partecipato al “Corso di giornalismo d’inchiesta ambientale” organizzato da A Sud, CDCA – Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali ed EconomiaCircolare.com, in collaborazione con IRPI MEDIA, Fandango e Centro di Giornalismo Permanente. Il caso studio racconta l’incontro del dicembre 2023 con i contadini di Mbegi, uno dei villaggi dove comincia la filiera dei biocarburanti di Eni. L’incontro è avvenuto nel contesto di un laboratorio universitario organizzato dalla facoltà di Scienze Umane dell’Ambiente, del Territorio e del Paesaggio dell’Università Statale di Milano. Dalle testimonianze dirette dei contadini, che sono stati convinti a destinare parte dei loro terreni prevalentemente alla pianta del ricino, emergono molti elementi in contraddizione con la narrazione di Eni per quanto riguarda gli impatti della filiera dei biocombustibili sulle comunità locali.

Report Osservatorio Eni 2024

A cura di: A Sud e Centro di documentazione dei conflitti ambientali

Testi di: Carlotta Indiano e Andrea Turco

Con un contributo di: Giorgio Vitali

Supervisione Editoriale: Marica Di Pierri

Impaginazione e grafiche: Chiara Arnone

 


Il Factsheet è stato realizzato nell’ambito del progetto Osservatorio ENI grazie al supporto del fondo Otto Per Mille della Chiesa Valdese e di Patagonia

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