“Interdipendenze 2” presenta “La causa del secolo”

Feltre (Belluno)

Museo Diocesano, via Paradiso 19

Venerdì 25 marzo 2022, ore 20.45

 

Alle ore 20:45 di venerdì 25 marzo nel museo diocesano di Feltre, in provincia di Belluno, Marica Di Pierri parla del saggio di cui è autrice: “La causa del secolo – La battaglia contro i cambiamenti climatici arriva in tribunale”. I cambiamenti climatici non sono solo un problema ambientale. Sono una questione sociale, politica ed etica, in quanto limitano il godimento di diritti fondamentali, come quello alla vita e alla salute. Per questo la giustizia climatica è la causa del secolo.

L’autrice de “La causa del secolo” dialoga con Valter Bonan, assessore all’ambiente del comune di Feltre e con un rappresentantə della Rete degli studenti medi di Feltre.

Per partecipare alla presentazione de “La causa del secolo” di venerdì 25 marzo alle ore 20:45 presso il museo diocesano di Feltre è necessario prenotarsi da questo link.

Perché la giustizia climatica è la causa del secolo?
Sebbene i cambiamenti climatici colpiscano tutti, non tutti ne soffrono allo stesso modo. Le conseguenze del riscaldamento globale stanno portando conseguenze disastrose a tutte le latitudini del pianeta. L’Italia non fa eccezione. Il nostro paese presenta una straordinaria vulnerabilità agli impatti dei cambiamenti climatici. I report ufficiali prevedono aumenti delle temperature compresi tra +1.8°C e +3.1°C nel corso del secolo. Nello scenario più pessimista, le temperature aumenterebbero di +3.5° / +5.4°C. Con un aumento di temperatura medio globale di 3°C il 50% il microclima dell’ecosistema mediterraneo non sopravvivrebbe. Il 50% della regione mediterranea sarebbe vessata da periodi di siccità costante, anche per 5 o 6 mesi all’anno. L’Italia potrebbe trasformarsi “in un deserto”. Di contro, le politiche messe in campo per la riduzione delle emissioni a livello nazionale appaiono deboli e insufficienti.

Leggi qui la posizione di A Sud sul report IPCC 2022
Nel giugno scorso 203 ricorrenti – tra cui 24 associazioni, 17 minori e 162 adulti – hanno citato in giudizio lo Stato Italiano. Hanno chiesto al giudice di riconoscere che è responsabile di non agire a sufficienza in contrasto ai cambiamenti climatici. L’azione legale è promossa nell’ambito della campagna “Giudizio Universale”, lanciata dall’associazione A Sud a cui aderiscono oltre 100 organizzazioni italiane. Dal movimento Friday for Future alla Rete degli Studenti, dal Coordinamento No Triv all’associazione Terra!, alle società scientifiche ISDE – Medici per l’Ambiente alla SMI – Società Meteorologica Italiana di Luca Mercalli.

“Giudizio universale” è la prima “causa climatica” avviata nel nostro Paese
Ma di contenziosi climatici ce ne sono anche altri nel Mondo. “Giudizio universale” si situa in continuità con molte altre esperienze. Nell’ultimo decennio sempre più spesso la società civile ha fatto ricorso alle strategie legali per spingere i propri governi a varare politiche climatiche ambiziose. Dopo le vittorie in Olanda, Francia, Germania, Irlanda, Belgio anche in Italia la battaglia per l’aumento dei target di riduzione delle emissioni cdi gas a effetto serra si sposta nei tribunali.

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