Le conseguenze della crisi climatica colpiscono ovunque, ma in Iraq si intrecciano con conflitti e instabilità. Ameer, attivista iracheno, racconterà la sua esperienza in un incontro a Roma, offrendo una testimonianza diretta sulla lotta per la giustizia climatica e ambientale in un contesto di forte vulnerabilità.


3 aprile 2025
al Polo civico Esquilino

Via Galilei 57, Roma | h.20.15

 

In Iraq, la crisi climatica non è solo una questione ambientale, ma una minaccia diretta alla sopravvivenza delle comunità. Siccità, desertificazione, scarsità d’acqua e ondate di calore estreme si intrecciano con anni di conflitti e instabilità politica, aggravando disuguaglianze e tensioni sociali. A pagarne il prezzo più alto sono le fasce più vulnerabili della popolazione: contadine e contadini, giovani, donne, comunità indigene e sfollate climatiche.

Per comprendere meglio queste dinamiche, un incontro a Roma darà voce ad Ameer, attivista iracheno impegnato nella difesa dell’ambiente e dei diritti umani. La sua testimonianza offrirà uno sguardo diretto sulle lotte della società civile irachena, tra resistenza, mobilitazione e ricerca di soluzioni sostenibili.

All’evento parteciperanno A Sud e Un Ponte Per, due realtà attive nella cooperazione e nella giustizia climatica, nell’ambito del Festival delle Liberazioni. Dopo l’incontro, ci sarà un momento conviviale con un aperitivo offerto dal Polo Civico Esquilino. Un’occasione per creare connessioni e rafforzare reti di solidarietà internazionale.

L’iniziativa è promossa da Sentinelle Climatiche, A Sud, Un Ponte Per e Polo Civico Esquilino, con il supporto dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Un’opportunità preziosa per approfondire il legame tra crisi climatica e diritti umani in una delle aree più vulnerabili del pianeta, ma anche per riflettere su quanto le nostre azioni globali possano influire sul futuro di intere popolazioni.

Crisi climatica in Iraq

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