LA CAMPAGNA
Il “Giudizio universale” è arrivato: siccità, desertificazione, eventi climatici estremi, estinzione di interi ecosistemi e violazione dei diritti umani fondamentali per via degli impatti climatici sono solo alcuni dei fenomeni che già oggi si verificano su tutta la Terra.
Gli scienziati ne sono certi: se continuiamo così, entro la fine del secolo le temperature aumenteranno di oltre 3°C. Giunti a quel punto, sarà troppo tardi. Nessuno dei leader mondiali ha colto il messaggio e l’urgenza del pericolo, nemmeno a casa nostra!
In moltissimi paesi, movimenti e cittadini stanno citando in giudizio Stato, istituzioni e imprese per costringerli ad attuare politiche realmente efficaci.
Abbiamo deciso di fare causa anche in Italia. Chiediamo allo Stato Italiano di attuare misure più stringenti per rispondere ai cambiamenti climatici e invertire il processo: se non ci pensiamo noi, nessuno lo farà al posto nostro.
PER APPROFONDIRE
L’emergenza climatica è qui: sta già influenzando le nostre vite e non risparmierà nessuno.
Tutti i governi italiani hanno rinviato decisioni coraggiose per prevenire il disastro.
Ma ora non possiamo più aspettare: ne va del nostro futuro.
Questa intollerabile inazione ci spinge a confrontarci con lo Stato e le sue responsabilità.
Siamo cittadine e cittadini, studenti, scienziati, avvocati, attivisti e volontari. Siamo tutti e tutte vittime climatiche.
Oggi i cambiamenti climatici rappresentano un’emergenza ambientale globale e minacciano il godimento dei diritti umani fondamentali quali, tra gli altri, il diritto alla vita, alla salute, all’alimentazione, all’acqua, all’alloggio, alla vita familiare.
Tra di essi, va ricompreso anche il diritto umano ad un clima stabile e sicuro: dal momento che le condizioni climatiche influenzano la tutela degli altri diritti, il riconoscimento di un diritto specifico alla stabilità climatica fornisce ulteriore livello di protezione a tutti i diritti condizionati dal clima.
Un’insufficiente azione climatica a livello globale, così come a livello nazionale, pur di fronte a prove scientifiche schiaccianti, ha già le carte in regola per essere la più grande violazione intergenerazionale dei diritti umani della storia.
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