A Sud presenta il libro di Giuseppe De Marzo
Buen Vivir. Per una nuova democrazia della terra
20 Gennaio 2010, ore 17.30
Casetta Rossa
Via Magnaghi, 12
Roma
GIUSEPPE DE MARZO
Giuseppe De Marzo, attivista, economista, giornalista e scrittore, lavora da anni nelle reti sociali, nei movimenti italiani e in America Latina a fianco delle popolazioni e organizzazioni indigene, sindicali e rurali. Collabora con numerose testate giornalistiche tra cui Il Manifesto, Latinoamerica, Loop, Carta. E’ membro di reti internazionali tra cui Intelletuali per la pace in difesa l’Umanità, ISEE – International Society for an Ecological Economy, Oil Watch International. E’ fondatore e portavoce dell’Associazione A Sud e direttore del CDCA – Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali.
BUEN VIVIR – per una nuova democrazia della Terra
Prefazione di Adolfo Pérez Esquivel / Postfazione di Gianni Minà
Buen Vivir – L’umanità è immersa in una crisi inedita, le cui cause vanno indagate in profondità. Cause complesse che mettono in luce l’insostenibilità politica e sociale di un modello di sviluppo che ha dimostrato la sua inadeguatezza e che pone domande forti, legate alla sopravvivenza stessa dell’uomo sul pianeta. Concetti e strumenti come riformismo e rivoluzione non riescono oggi ad affrontare e a risolvere problemi così complessi e interdipendenti.
La conseguenza è un altro enorme paradosso: vivere un tempo in cui vengono poste domande forti ma le risposte appaiono estremamente deboli. Domande come: esiste un’alternativa al modello capitalista? E’ realizzabile migliorare la vita di miliardi di persone tenute ai margini? Si può coniugare l’economia con la difesa dell’ambiente? E’ possibile sperimentare un nuovo patto sociale e ripensare le forme della rappresentanza?
Dall’America latina all’Asia, all’Africa, a molte comunità e territori del Nord del mondo i conflitti ambientali e sociali hanno creato le condizioni per la formazione di un campo nuovo. Una sociologia dell’assenza che a partire dalla democrazia deliberativa e dalla responsabilizzazione collettiva lavora alla costruzione di un nuovo paradigma di civiltà, fondato sul Buen Vivir e su una relazione armoniosa con la natura. Educazione popolare, autogoverno, orizzontalità, giustizia sociale, mutualismo, creatività e decolonizzazione del potere sono gli strumenti e le pratiche che l’ecologismo dei poveri utilizza per costruire una democrazia della Terra. Il protagonismo dei movimenti indigeni, dei movimenti impegnati per la difesa dei beni comuni e per i diritti di cittadinanza mette in luce la rottura del contratto sociale e la necessità di ridefinirlo a partire dalle nuove condizioni poste dalle crisi.