Report Audizione Parlamentare Stop Biocidio

Report Audizione Parlamentare Stop Biocidio

Lunedì 13 novembre alle ore 17 si è tenuta l’audizione presso la Commissione parlamentare speciale d’inchiesta sui rifiuti incentrata sul caso della discarica abusiva di via Cupa del Cane, dove sono sotterrati numerosi rifiuti tossici in un’area privata, già oggetto a sequestro. Prima di riportare la discussione, ci preme fare una considerazione fondamentale. Crediamo che la risposta del Ministro dell’Ambiente di attingere ai fondi previsti dalla legge sulla Terra dei Fuochi – a Marano sono destinati 250.000 euro già impegnati per un sistema di videosorveglianza nelle periferie interessate da continui sversamenti di amianto ed altri rifiuti speciali – sia del tutto insufficiente, sommaria e frutto di una scarsissima conoscenza delle questioni in oggetto. Questo a maggior ragione ci convince a ribadire – come anche Susanna Frantina ha già fatto in sede di discussione – in maniera sempre più netta la necessità che al centro di qualunque percorso politico e amministrativo inerente alle questioni di devastazione ambientali sui territori ci siano le elaborazioni e gli studi dei comitati territoriali: senza di noi, che sappiamo di cosa stiamo parlando, che lo viviamo e lo subiamo ogni giorno, non siete in grado di intervenire. Come #StopBicido abbiamo partecipato all’audizione. Dopo aver relazionato sui fatti, denunciando l’allarme dei cittadini, abbiamo rilasciato alla commissione speciale tutta la documentazione, avendo fatto richiesta di accesso agli atti al comune di Marano, ivi compresa la relazione redatta dal prof. Stefano Tonziello, a seguito del sopralluogo effettuato qualche settimana fa e della disamina della documentazione. Propria dalla relazione del prof. Tonziello si evince che la discarica in oggetto, quello identificato come ex sito di trasferenza in Via Cupa dei C, trattasi di DISCARICA ABUSIVA VERA E PROPRIA ancora in un completo stato di abbandono nonostante ai sensi della sentenza n. 1572 della Corte di Appello di Napoli avesse condannato il proprietario dell’area, Sig. Liccardo Gennaro, oltre a due anni e tre mesi di reclusione per attività illecite di gestione dei rifiuti, anche al ripristino dello stato dei luoghi. La discarica è tutt’ora in completo stato di abbandono, totalmente priva sistemi di recupero di biogas e sistemi di drenaggio per il percolato. Dalla relazione prodotta è emerso che, per il percorso legale, molto si può fare anche facendo riferimento alla legge 68/2015, Legge Ecoreati, Legge Serena Pellegrino, Micillo, Realacci, con riferimento particolare all’omessa bonifica. In questi giorni incontreremo i cittadini ed il commissario per continuare il percorso di lotta e di controllo popolare a partire dai risultati dell’audizione di lotta. Ora si devono intraprendere tutti i passi propedeutici alla #bonifica, cioè innanzitutto la caratterizzazione dei #rifiuti abbancati ed interrati, la valutazione della soglia di rischio per l’#ambiente e quindi la #salute dei cittadini e solo dopo capire il tipo di bonifica e quindi riqualificazione urbana dell’area. Non staremo a guardare allo scaricabarile tra istituzioni, in presenza di attività criminali sulla pelle dei cittadini come risulta con evidente chiarezza sulla pelle dei cittadini.