Ecuador: Incontro Internazionale dei Popoli Indigeni
Nella città di Quito, i giorni 12, 13 e 14 marzo 2008, si sono riuniti 200 delegati delle organizzazioni dei popoli e delle nazioni indigene, delle organizzazioni contadine, e dei gruppi che garantiscono il giusto utilizzo delle acque della Colombia, Perù, Bolivia, Cile, Guatemala, Argentina ed Ecuador. Lo scopo era quello di dibattere sulla necessità di uno Stato Plurinazionale come meccanismo che permetta l’inglobamento della diversità nella costruzione di un modello giusto e equo, dove l’acqua sia considerata un diritto fondamentale alla vita.
Alleghiamo di seguito la Dichiarazione Finale dell’Incontro:
DICHIARIAMO:
CHE i popoli poveri dell’America sono stati oggetti di dominazione, sfruttamento ed esclusione politica, sociale, economica e culturale, mentre una minoranza, rappresentata dagli Stati Nazionali monoculturali, si è appropriato delle ricchezze dei nostri territori.
CHE i popoli dell’America Latina stanno promovendo processi di cambiamento profondo, dimostrando che un “altro mondo è possibile”, e che gli esseri umani possono vivere in totale armonia con la madre natura. Questi processi non sono facili, in quanto i poteri egemonici del mondo politico ed economico che hanno gestito i nostri paesi, cercano di destabilizzare i governi e le organizzazioni sociali progressiste.
CHE il neoliberalismo non è ancora sconfitto e i conflitti sociali che sorti continuano ad esistere. I diversi governi neoliberali hanno dato in concessione i territori ancestrali di milioni di ettari per lo sfruttamento minerario e petrolifero. Si sono destinati centinaia di fiumi per la costruzione di centrali idroelettriche e sono stati privatizzati i servizi di base. Tutto questo non ha fatto altro che distruggere le economie nazionali e la biodiversità, generando migliaia di conflitti sociali con i popoli indigeni, comunità contadine e abitanti poveri delle città.
CHE in nome dello sviluppo si sono violati i diritti delle Nazioni e dei Popoli, delle comunità contadine e della popolazione povera dei nostri paesi, impiantando modelli alieni imposti dalle multinazionali la cui pretesa è di appropriarsi dei beni nazionali e di concentrare la ricchezza. Per raggiungere questi obbiettivi si operano pratiche di persecuzione e di criminalizzazione dei movimenti sociali.
CHE il potere costituito e esclusivo non ha voluto ascoltare la nostra voce e raccogliere le nostre proposte. Questa è la ragione del confronto permanente che operiamo e della lotta dei nostri popoli.
CHE attualmente il latinoamerica sta vivendo un momento storico di grande rilievo, un momento di profonda speranza per chi lotta per la costruzione di una società post-capitalista e post-coloniale. Una società che promuova buone condizioni di vita trasmesse di generazione in generazione dai nostri antenati, una società che recuperi gli insegnamenti dei popoli ancestrali e possa vivere in armonia.
CONCLUDIAMO che il concetto di Stato Plurinazionale è una proposta politica attuabile per i nostri paesi e che il riconoscimento delle diversità tra Nazionalità, popoli e culture, va valorizzato e promosso. Bisogna arrivare all’unità nella diversità, generando relazioni interculturali che ci permetta di costruire un futuro comune per tutti.
DIFENDIAMO la proposta di Stato Plurinazionale perché è la maniera più democratica di risolvere i problemi che i nostri paesi storicamente hanno, visto che è una nuova forma di organizzazione politica, economica, territoriale, giuridica, culturale e amministrativa, in una cornice di democrazia interculturale e diretta, in un clima di equità e giustizia economica.
PROMOVIAMO la vera unità dei popoli latinoamericani e delle loro lotte, che si basi sul rispetto mutuo e sulla solidarietà attiva, come forma per raggiungere gli obiettivi che ci siamo pianificati. Cerchiamo l’instaurazione di un modello giusto ed equo, un modello di democrazia plurinazionale.
ESIGIAMO la remissione di tutte le concessioni minerarie fatte dallo Stato. Ci opponiamo alle miniere di media e vasta scala e al fatto che lottiamo per una regolamentazione e limitazione delle concessioni per piccole miniere artigianali.
Che si propenda al recupero agricolo e ambientale delle aree degradate dall’industria mineraria.
ESIGIAMO la remissione delle concessioni idroelettriche private, perché causano danno allo Stato, incorrono nella violazione del diritto alla consultazione, distruggono i diritti collettivi, mettono a rischio la sovranità alimentare e la biodiversità (ecosistemi fragili, fonti d’acqua, fiumi), così come minacciano l’integrità delle terre e dei territori comunitari.
DIFENDIAMO la legittimità e la legalità delle lotte dei popoli nella difesa dei diritti collettivi ed individuali. E denunciamo la loro criminalizzazione.
APPOGGIAMO la lotta della CONAIE e di tutto il movimento indigeno del continente nella difesa del suo territorio, delle sue ricchezze naturali e della sua cultura.
RIFIUTIAMO qualsiasi tentativo di classificare, da parte dell’imperialismo e della destra locale, i movimenti indigeni come organizzazioni terroriste e staremo attenti a che non siano perseguitati con questo tipo di accuse.
RIFIUTIAMO la realizzazione di accordi o trattati di libero commercio (TLC,
Accordo di Associazione UE-CAN, Accordo di protezione degli Investimenti) che cercano d’imporre modelli di sviluppo estranei alla realtà dei nostri paesi e di attentare ai diritti delle popolazioni più povere.
RIFIUTIAMO iniziative d’integrazione regionale basate unicamente sul mercato. Allo stesso modo denunciamo i piani di infrastrutture come l’IIRSA che ha il solo obiettivo di continuare ad estrarre le ricchezze del nostro territorio a favore della sete capitalista del nord e dei suoi servi.
RIFIUTIAMO le politiche che fomentano lo sfruttamento agricolo e la concentrazione delle terre e dell’acqua. Ci opponiamo alla destinazione delle terre alle monocoltivazioni.
Questa è la voce delle organizzazioni dei popoli indigeni e contadini del continente che lottano per un futuro di SUMAK KAWSAY per tutti e tutte.
CAOI (COORDINAMENTO ANDINO DELLE ORGANIZZAZIONI INDIGENE)
CONAIE (Ecuador)
ECUARUNARI (Ecuador)
CONAICE (Ecuador)
CONFENIAE (Ecuador)
ONIC (Colombia)
CONACAMI (Perú)
CONAMAQ (Bolivia)
CSTUSB (Bolivia)
FNCMCIBS (Bolivia)
IDENTIDAD LAFKENCHE (Cile)
ONPIA (Argentina)
CONAVIGUA (Guatemala)
OSSERVATORIO LATINOAMERICANO DI GEOPOLITICA (Messico)