Bolivia: UNOAMERICA in scena
Da alcune settimane, con il motto “Che si liberi la verità”, la destra locale ha cominciato una campagna per far sì che il governo liberi quelli che chiama “prigionieri politici”; gli attivisti indossano camicie nere con impresso lo slogan e portano rosari bianchi al collo. Lo scenario scelto per il lancio delle operazioni è stato una messa domenicale nella cattedrale di Santa Cruz de la Sierra; occasione in cui hanno potuto contare sulla solita copertura delle principali imprese televisive nel presentare i criminali come “prigionieri di coscienza”.
L’eco ottenuto è stato scarso, e perciò si è richiesto l’intervento di UNOAMERICA, istanza ignota che pretende di assumere il ruolo di investigatore imparziale sui fatti di Pando. Uno dei portavoce ha convocato una conferenza stampa (ancora una volta a Santa Cruz de la Sierra) dove, con assoluta no chalance, ha affermato che il governo è stato responsabile del massacro; è una tipica manovra atta a incriminare le vittime.
Ma cos’è UNOAMERICA?
Anche se affermano di non ledere i principi di sovranità e autodeterminazione dei popoli, il comunicato divulgato di recente in Bolivia da un cittadino colombiano ha dimostrato la loro evidente ingerenza e il disprezzo per l’istituzionalità. Il direttore di UNOAMERICA, Alejandro Peña Esclusa, è stato denunciato poche settimane fa per essersi malcelatamente intromesso nella campagna elettorale salvadoregna in favore del partito ARENA, fondato e finanziato da militari.
Il sito web dell’organizzazione UNOAMERICA presenta in maniera pomposa Peña Esclusa come ex candidato alla presidenza del Venezuela, ed è la verità. L’ultima volta che si è presentato in una competizione elettorale nel suo paese ha ottenuto lo 0,04% dei voti, esattamente 2.424. Si tratta di un personaggio che ha difeso le cause peggiori; promotore e portavoce in Venezuela di TFP (Tradizione, Famiglia e Proprietà) unione cattolica fondamentalista e antisemita; in più lavora da anni in coordinamento con Lyndon La Rouche, assessore di Ronald Reagan e uomo di peso della destra nordamericana.
Anche se si dice che “para muestra basta un botón” (nel senso che basta una piccola prova a giustificare i fatti), non possiamo resistere alla tentazione di rivelare un’altra suggestiva scoperta: uno dei principali referenti di UNOAMERICA in Argentina è Patricio Videla Belaguer, figlio di un celebre militare golpista degli anni cinquanta, e golpista anche nel periodo delle rivolte “Carapintada” (gruppi di attivisti militari di estrema destra) contro la nascente democrazia nella decade degli anni ottanta. È membro distaccato di organizzazioni come la menzionata TFP o “La Historia paralela”, che rivendica il genocidio perpetrato dai militari argentini e incrimina le sue vittime. Perciò, non è un caso che Videla Balaguer si sottometta agli strampalati rapporti della fiammante organizzazione e richieda, nei suoi rapporti, la costituzione di “una commissione permanente che difenda i diritti umani” promossa e coordinata da UNOAMERICA.
Nei prossimi giorni, e in seguito a numerosi fallimenti e ad aspre dispute interne, una fazione della destra boliviana e i suoi gruppi di potere annunceranno la costituzione di un fronte unico in vista delle elezioni presidenziali di fine anno. Orfani degli appoggi nordamericani, non hanno altra possibilità che insistere nell’autismo, sulla strategia della chiocciola, e su sostenitori sinistri come UNOAMERICA.
Per maggiori informazioni: http://www.alainet.org
Traduzione di Enrico Poli