NoTap: Cantiere Militarizzato, Si Torna In Strada

NoTap: cantiere militarizzato, si torna in strada

[di Massimiliano Giglia per A Sud] Si torna a contestare nel Meridione, l’Italia spesso dimenticata che ogni tanto ritorna in voga per la sua posizione strategica nel Mediterraneo.

A Melendugno l’atmosfera è tesa da mesi, da qualche giorno però appare chiaro che il diritto di parola dei cittadini salentini verrà taciuto, il governo ha deciso di costruire il gasdotto Tap (Trans Adriatic Pipeline, lungo 870 chilometri, di cui 100 sul fondale Adriatico) a qualsiasi costo. La zona è stata militarizzata per impedire ai No Tap di raggiungere il presidio. Ben 250 unità delle forze dell’ordine stanno bloccando con barriere antisfondamento chiunque voglia impedire i lavori di stoccaggio del materiale e dei mezzi di trasporto che consentiranno di ultimare la “fase zero” per la realizzazione del terminale principale che porterà il gas dal mar Caspio in Europa attraverso l’Italia. Ricordiamo che le ragioni del No sono essenzialmente legate al rischio ambientale a cui è ovviamente lecito pensare quando si parla di gasdotti, infatti per ben 12 ettari, è questa la lunghezza del ricettore del tunnel, si compromette la sicurezza delle acque adriatiche, la qualità dei raccolti agricoli e alla salute del bestiame. Si stima inoltre che verranno anche spostati oltre 2000 ulivi dalla zona di costruzione (200 sono già stati rimossi). Tra i favorevoli, chiaramente, il governo italiano che ha stimato un impatto complessivo sull’indotto locale di circa 100 milioni di euro e la creazione di circa 1.000 posti di lavoro. Tutto questo appare contraddittorio con i piani – anche se solo formali – per cui è stata lanciata la SEN (Strategia Energetica Nazionale), il potenziamento delle forniture energetiche rinnovabili e la decarbonizzazione sarebbero il corpo centrale del testo presentato dall’esecutivo. Tuttavia, nei fatti, le ragioni del Si alla Tap sono insidiose, sembrano nascondersi dietro le promesse di occupazione, sono prepotenti verso chi vorrebbe opporsi a tutto questo, semplicemente perché non condivide la vecchia politica, quella della demagogia.

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